Tensione altissima dopo gli scontri di ieri in Egitto. L’esercito egiziano ha bloccato al Cairo le principali arterie che conducono alla moschea di Rabaa el Adaweya, incluse le strade che portano al ministero della Difesa e alla Guardia repubblicana. Arrestato il numero due dei Fratelli Musulmani ed ex candidato presidenziale Khairat El-Shater. L’accusa è di incitamento alla violenza.
El-Shater,ricco imprenditore, si era presentato come candidato lo scorso anno ma era stato bocciato dalla Commissione elettorale prima delle elezioni per i suoi precedenti penali, aprendo la strada alla candidatura di Morsi al suo posto. Nel pomeriggio un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish. Il sacerdote copto è stato ucciso da uomini armati nel Sinai del Nord. Mina Abud Sharobim è stato colpito da uomini in moto mentre si trovava in macchina davanti alla sua chiesa a el Massaid, nei pressi di al Arish. Gli islamisti nella notte hanno fatto appello a mantenere la mobilitazione in Egitto, dove ieri le violenze hanno fatto almeno 25 morti. “Il partito resterà al fianco dei suoi membri e dei suoi simpatizzanti sulle piazze egiziane fin quando il presidente non sarà riabilitato alle sue funzioni”, afferma un comunicato del Partito libertà e giustizia, la forza politica di Mohamed Morsi e legata i Fratelli musulmani.