E’ finita tra i fischi degli spettatori la partita-farsa di Lega Pro tra Salernitana e Nocerina andata in scena per soli 20 minuti nello stadio Arechi, partita ad alto rischio per l’ordine pubblico visti i pessimi rapporti tra le due tifoserie. Proprio questi timori avevano spinto il Comitato sicurezza del Viminale a vietare la trasferta per i tifosi ospiti, all’interno di un quadro di fortissime misure di prevenzione. Al divieto, gli ultrà nocerini hanno risposto minacciando di recarsi ugualmente all’Arechi: da giorni la città di Nocera Inferiore era tappezzata da striscioni con la scritta “tutti a Salerno”.
Stamane, un gruppo di circa duecento tifosi della Nocerina si è presentato nel ritiro della propria squadra, intimando alla squadra rossonera di non presentarsi in campo: “O ci siamo anche noi, oppure non dovete esserci neppure voi”. Dopo le minacce, i calciatori della Nocerina si sono recati sul proprio pullman nello stadio Arechi ma hanno annunciato di non voler scendere in campo. Dopo una lunga trattativa, presente il questore di Salerno Antonio De Iesu che ha offerto ampie garanzie sulla sicurezza, la partita è cominciata con una quarantina di minuti di ritardo. Ma le intenzioni degli ospiti sono apparse subito chiare: nei primissimi minuti sono state effettuate tutte le tre sostituzioni possibili, e subito dopo ben cinque giocatori, uno dopo l’altro, hanno accusato infortuni e sono usciti dal campo. Rimasta la Nocerina in sei, l’arbitro Sacchi di Macerata non ha potuto che fischiare la fine anticipata del match, sotto gli occhi infuriati dei circa tremila spettatori paganti dello stadio Arechi. Subito dopo, negli spogliatoi, l’annuncio delle dimissioni di massa della dirigenza della Nocerina.