Emozionante incontro con Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere della Sera, intervenuto ieri al Festival dell’Unità d’Italia a Vairano Scalo. Una platea di giovani studenti delle classi quinte del Liceo Scientifico e dell’Istituto Professionale, per circa due ore sono rimasti ad ascoltare attenti la Lectio Magistralis del giornalista che, accompagnato da immagini, ha percorso un viaggio attraverso personaggi e storie che hanno caratterizzato il risorgimento. Un mosaico di fatti storici attualizzati alla situazione del nostro paese alla luce di un ventennio che ha segnato il valore dell’Unità Nazionale tra ridicole rappresentazioni di una classe politica a tratti ignorante e grossolana.

L’iniziativa curata dal Comitato per le Celebrazioni dell’Incontro di Taverna Catena, ha visto la partecipazione del giornalista Luigi Ferraiuolo come moderatore, il sindaco di Vairano Bartolomeo Cantelmo, la preside del liceo Erminia Cortellessa, il sindaco di Caianello Marino Feroce. “Il Risorgimento è stato un vento impetuoso, possiamo considerarlo il fenomeno del nostro paese più importante per millenni”, introduce Stella, la sua lectio, ripercorrendo episodi spesso taciuti o sminuiti da una lettura storica degli avvenimenti da parte di tutta la classe politica di allora fascismo prima, Dc e Pci, ma anche il mondo cattolico dopo la guerra. Dalla strage di Bronte a quella di Pontelandolfo “dove solo due anni fa dopo 150 anni lo Stato Italiano con Giuliano Amato, ha riconosciuto le colpe della strage e chiesto scusa ai suoi cittadini”, il giornalista del corsera ha indicato fatti e avvenimenti, e sottolineando la pericolosità della retorica considerata “una peste”, quel vuoto parlare che oscura esempi e comportanti di tanti personaggi che non vengono nemmeno citati nei libri di storia e che, invece, rappresentano importanti valori di coraggio, patriottismo e straordinario senso di attaccamento all’Italia che stava nascendo. Esilarante il suo scorrere dell’Unità d’Italia attraverso la lente della politica attuale, con le grandi bufale della Lega Nord sui riferimenti storici che impropriamente hanno cercato di attribuirsi come il Sole delle Alpi, o Pontida stessa, e le tante rappresentazioni goffe apparse sui manifesti elettorali degli ultimi due decenni. Ha ricordato Palazzo Maffettucci a Santa Maria Capua Vetere, dove venne di fatto firmato l’atto di Unità d’Italia, denunciando che in qualsiasi paese occidentale ogni riferimento a luoghi e monumenti che ne rappresentano la nascita, sarebbero oggetto di “continue visite delle scolaresche e di turisti, mentre Palazzo Maffettucci ancora oggi versa nel totale abbandono”. Così come la stessa storia edilizia di Taverna Catena è stata un esempio di triste abbandono tra rivendicazioni e abusivismi, complicità amministrative e battaglie legali. Una lezione di straordinaria intensità e partecipazione per i circa cento studenti presenti che hanno mostrato particolare attenzione ed interessamento ad una lezione di storia e attualità, di politica e giornalismo di inchiesta. Per il Comitato il segretario  Dante Stefano Del Vecchio, ha concluso l’incontro, rivolgendo agli studenti un appello per sostenere e partecipare tutti alla migliore riuscita del Festival dell’Unità d’Italia per i prossimi mesi e per la prossima edizione di ottobre. Il prossimo appuntamento del Festival dell’Unità d’Italia sarà il 04 dicembre con il magistrato Raffaele Cantone.

 

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