Non e’ piu’ parlamentare da diversi mesi, ma Silvio Berlusconi resta comunque il piu’ ricco del bicameralismo perfetto. Anche se – e questo forse e’ un segno dei tempi – crollano gli introiti, ed il leader di Forza Italia vede le entrate crollare in maniera vertiginosa. Un anno fa poteva dichiarare tranquillo 35 milioni di incassi, quest’anno scende a 4,5. Nessun problema a pagare le bollette, ma la differenza si nota. La dichiarazione dei redditi del cavaliere autosospeso e’ consultabile, fin da stamattina, presso il Senato della Repubblica, luogo che custodisce analoghe autocertificazioni da parte di altri suoi 319 ex colleghi. Ex perche’, si sa, Berlusconi e’ stato dichiarato decaduto lo scorso autunno. Ma l’aver vestito il laticlavio per circa sei mesi ha comportato per lui l’obbligo di presentazione della dichiarazione riguardante l’anno 2012. Nel quale, evidentemente, le sue rendite personali hanno seguito un andamento analogo alle soddisfazioni calcistiche dategli dal Milan. Inevitabile, a questo punto, andare a consultare la classifica, considerando le dichiarazioni consultabili che riguardano anche i deputati. Fra la seconda e la terza carica della Repubblica vince di gran lunga il Presidente del Senato: Piero Grasso dichiara 176.499 euro mentre il presidente della Camera Laura Boldrini appena 6.314. Tra i ministri vince il titolare della cultura Dario Franceschini: 200.861 euro, con gli altri che oscillano tra i 110.000 ed i 95.000. Tra i leader di partito spicca un altro ex leader: Alberto Bombassei, patron della Brembo ed ex presidente di Scelta civica, che dichiara 845.813 euro. Ha poi sette auto storiche (tre Mg, altrettante Jaguar – una del ’37 – e una Mercedes), un ‘super yacht’ Navetta 33 del 2008. Renato Brunetta gli risponde con 178.000 euro di reddito ed una Fiat 500 del 1968 (annata anche questa da collezione). Menzione a parte per quei deputati grillini (sono diversi) che non hanno denunciato alcun reddito imponibile. Spiccano, per notoriera’, il vicepresidente Luigi Di Maio e il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico.