”Non comprendiamo il silenzio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti” sulla vicenda del perito nominato dal gip di Lucca per risalire alle cause della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 che ”ha ricevuto pagamenti da Rfi” -i cui vertici sono indagati – nell’ambito di ”un contratto quadro stipulato con la Direzione generale dei trasporti ferroviari”, cioe’ il ministero.

Lo scrivono in una nota i familiari delle vittime della strage. Sulla vicenda dei rapporti fra il perito e Rfi la procura di Lucca ha avviato accertamenti. I magistrati vogliono appurare se si possa ipotizzare il reato di falsa perizia: le conclusioni a cui sono giunti i periti del gip sono analoghe a quelle dei consulenti di Rfi ma divergono da quelle degli esperti nominati dalla procura. In una lettera al neoministro Corrado Passera, i familiari delle vittime scrivono di non comprendere il silenzio del ministero ”sull’imbarazzante, quanto indiretto, salvacondotto che e’ stato garantito” al perito del gip. ”Per questo – conclude la nota – chiediamo a lei e a tutta la direzione generale per il trasporto ferroviario che rompiate il silenzio, ci manifestiate perlomeno solidarieta’ e vi dissociate dall’operato” del perito.

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