Alife-Quel “patto di non belligeranza” che è rimasto nel cassetto.  La circostanza, inedita, o almeno non così esplicitata nei dettagli, è stata  raccontata dal capogruppo di minoranza di “Insieme per Alife” Gianfranco  Di Caprio domenica scorsa nella presentazione del libro-denuncia di Cirioli. Di più per dare più luce a questa vicenda che è rimasta in ombra il consigliere  si è mostrato disponibile anche a mettere a disposizione i tabulati telefonici. Vediamo  la vicenda ricostruiti con cura da Di Caprio. Da pochi mesi si è insediata la nuova  giunta(  primavera 2011) Avecone. Rapporti tesi tra maggioranza”Per Alife” e minoranza. Si cerca di dare uno sbocco a quello che è l’ennesimo muro contro muro.

“Arriva Natale- Ha rivelato Di Caprio-  e con il gruppo decidiamo di proporre un patto di non belligeranza al Sindaco ed ai suoi Consiglieri. Iniziano una serie di contatti che ci portano, finalmente, ad incontrarci con Avecone. Era un lunedì mattina, il 9 gennaio 2012. Lo ricordo molto bene perché è il compleanno del Sindaco. Avanziamo una proposta, molto coraggiosa. Siamo disposti a collaborare con voi, anche ad entrare in maggioranza e senza pretendere cariche, a queste condizioni. Sistemare definitivamente i bilanci, fare un piano di rientro (se possibile), denunciare le irregolarità ed i responsabili e far passare questa operazione politica mediante un accordo scritto. Questo a tutela nostra ma anche, e soprattutto, del Sindaco Avecone che avrebbe potuto perdere qualche pezzo per strada: fino a quattro (questi siamo), lo avremmo tutelato. Discussioni, precisazioni fino ad un momento importante che resta stampato nella mia mente come accaduto ieri. Daniele e Peppino si stringono la mano. E restano d’accordo di sentirsi nel fine settimana. Beviamo qualcosa insieme al bar per festeggiare il compleanno. Ed arriva il venerdì…”. E poi ?

“Fino sera-  ha proseguito il capogruppo di Insieme per Alife-  nessuna mossa. Il gioco delle parti ci può stare. Sabato mattina mi chiama Daniele e mi chiede come comportarsi. Io dico: aspetta fino ad oggi pomeriggio. Se non chiama lui chiami tu. Daniele lo fa, il telefono squilla… nessuna risposta. Che facciamo? Riproviamo domani: altre due telefonate: una nella tarda mattinata di domenica ed una nel pomeriggio di domenica! Niente: quel telefono non rispondeva… Il quadro si complicava: decidiamo di optare per una soluzione alternativa. Luigi Isabella, consigliere comunale uscente e a me molto legato politicamente e umanamente, tenta la sua telefonata. In veste di mediatore. Lunedì. Stesso risultato. Quell’accordo- ha affermato  amareggiato il Capogruppo-  a qualcuno non andava bene ed il Sindaco non aveva potuto chiuderlo. Questa cosa per noi può avere un solo significato: c’è un “filo rosso” che lega le amministrazioni che si sono succedute, probabilmente frutto di accordi elettorali Le cose che vi ho appena raccontato sono i fatti avvenuti alla presenza di molti testimoni e con i tabulati telefonici che possono avvalorare quanto affermato. E ve l’ho raccontato e svelato perché si smetta, una volta per tutte, di dire che noi non avremmo voluto collaborare. Sono le nostre condizioni che non sono piaciute a qualcuno. Aggiungo anche che Daniele Cirioli, in quell’incontro, offrì anche le sue dimissioni se questo gesto fosse stato sufficiente a rasserenare il clima. Quello che viene fuori è che ad Alife il giocattolo si sia rotto”. In frantumi anche questo tentativo.

Michele Martuscelli

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