Nell’ultima seduta svoltasi nei giorni scorsi, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la proposta formulata dall’amministrazione comunale retta dal sindaco Tommaso Sgueglia che ha inteso recepire le novità introdotte di recente dal cosiddetto Decreto del Fare, laddove ha previsto l’ampliamento della fattispecie della ristrutturazione edilizia consentendo la possibilità della modifica della sagoma nel caso di ricostruzione di immobili anche se già crollati, e classificato come ristrutturazione edilizia anche gli interventi di demolizione e ricostruzione, anche di edifici già crollati, interessanti immobili soggetti ai vincoli a condizione del rispetto delle sagome preesistenti. Di conseguenza, sono divenuti suscettibili della realizzazione mediante Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.), gli interventi edilizi, realizzabili prima dell’innovazione legislativa mediante permesso di costruire o super Dia, le ristrutturazioni che determinano un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportano modificazioni della sagoma, a condizione che tali interventi vengano posti in essere su immobili non vincolati ai sensi del D. Lgs 4282004; le demolizioni e ricostruzioni di immobili nel rispetto delle sole volumetrie esistenti, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento della struttura alla vigente normativa per la prevenzione del rischio sismico; le ricostruzioni di edifici o di loro parti, anche se crollati, con modifica della sagoma purchè sia possibile accertare la volumetria preesistente, con esclusione degli immobili vincolati ai sensi del D. Lgs 42/2004; le varianti a permessi di costruire anche se modificano la sagoma dell’immobile interessato, ad eccezione dei manufatti vincolati ai sensi del D. Lgs 42/2004. Alla luce di tanto, come ha avuto modo di spiegare durante l’assise l’assessore delegato all’Urbanistica Antonio Di Sorbo, l’amministrazione ha inteso intervenire a tutela del centro storico caiatino e della frazione di San Giovanni e Paolo, escludendo dalla presentazione dello sola scia gli interventi edilizi a farsi “nella zona più antica del territorio comunale che riveste carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, secondo il vigente strumento urbanistico che ha individuato il centro abitato del capoluogo e parte del centro abitato della frazione di San Giovanni e Paolo, quali zone omogenee A”. Come sottolinea il primo cittadino Sgueglia, si è inteso “salvaguardare le aree ricadenti nel centro storico del capoluogo e della frazione di San Giovanni e Paolo da possibili interventi di demolizione e ricostruzione o per varianti a permessi di costruire comportanti modifiche della sagoma, a scapito delle necessarie verifiche e in carenza dei provvedimenti di competenza degli Uffici preposti alla tutela di un tessuto urbano avente particolari caratteristiche architettoniche. Inoltre, si è deciso di aderire alle specifiche politiche poste in essere da quest’amministrazione comunale volte sia alla tutela, salvaguardia e valorizzazione del tessuto urbano che alla promozione di interventi volti alla rivitalizzazione dei due centri storici e al rilancio delle attività commerciali”.