MATESE – Telegramma di diffida da parte del prefetto ad approvare il bilancio preventivo (la scadenza era il 31 agosto) ma l’ente come l’anno scorso non ha i soldi e non è in condizione di farlo. Forse neanche se arriveranno i fondi di provenienza provinciale.

E questo mentre le prospettive sono tutt’altro che chiare e delineate in questa fase di traghettamento, come messo in evidenza dal presidente Pepe che ha coordinato i lavori, insistendo sui cambiamenti allo studio per riformare la legge sulla forestazione. L’annuncio è stato dato nel corso di un incontro che ha affrontato la questione dell’attivazione dei servizi associati, peraltro imposta dalla normativa con riferimento ad alcuni settori e da allargare e mettere a regime con misure in corso di studio al parlamento. La conferenza ha avuto come ospite il presidente regionale dell’Uncem, Donato Cufari oltre al presidente dell’ente montano di Monte Maggiore Bruno Pagliaro e molti sindaci del comprensorio matesino.

Una riunione in cui si è fatto il punto della situazione e messo in agenda alcune misure da mettere in campo per fronteggiare la crisi finanziaria (ha un esubero di 30.000 giornate lavorative non coperte, stando ai parametri regionali) dell’ente non solo per i ritardi o gli insufficienti stanziamenti (il personale amministrativo non riceve lo stipendio da quattro mesi) ma anche perché non potrà accedere ai fondi del PSR per aver subito una revoca di un finanziamento nel corso delle passate giunte.

Pepe ha ricordato la funzione di governo della montagna e dei piccoli comuni sempre più alle prese con il declino demografico oltre ai cronici problemi della finanza derivata. Cufari ha fatto riferimento al ruolo degli enti montani come fissato nello statuto regionale o nella normativa anche con riferimento all’Unione dei comuni come nuove strumento per la gestione associata dei servizi a rilevanza locale e nuove deleghe da attribuire agli enti o unioni montane specie nel campo della protezione civile e dell’ambiente.Cufari ha posto con vigore il tema della resa, della produttività dei progetti nel comparto forestale, di cura del territorio e delle sue risorse: un obiettivo ancora più da valorizzare anche nell’ottica dei servizi accorpati.

A premere con forza il tasto dei servizi territoriali è stato Pagliaro mentre il sindaco di Gioia Sannitica, Mario Fiorillo al pari di Romualdo Cacciola, ha evidenziato i problemi e le difficoltà operative che assillano i piccoli comuni specie a seguito dei tagli regionali. Il vice presidente dell’ente montano ,Rocco Landi, ha tra le altre cose suggerito di riutilizzare risorse non spese, come è avvenuto nel caso della provincia di Caserta. Il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello ha rilevato il recupero operativo dell’ente nonostante l’immagine piantata tra l’opinione pubblica e gli affanni che pressano i comune come nella spesa sociale. E’ stata stilato un documento che sarà portato all’attenzione dei vertici regionali.

Michele Martuscelli

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