Si è chiuso sabato scorso il campo di inanellamento dell’avifauna Migrandata, giunto alla seconda edizione. Il campo, promosso dal CEDA della Legambiente Matese nell’ambito del Programma INFEA della Regione Campania, ha visto impegnati sulle rive del Lago Matese per 10 giorni un nutrito gruppo di volontari, naturalisti, studenti universitari ed ornitologi, con il significativo contributo dell’Associazione ARDEA onlus.

I primi risultati dell’attività di monitoraggio ambientale sono stati presentati dal coordinatore scientifico del campo e inanellatore ISPRA, Rosario Balestrieri, e dal coordinatore organizzativo, Giovanni Capobianco, durante l’evento “Sapori volatili”, svoltosi all’Hotel Miralago nell’ambito del progetto “In viaggio verso Festambiente”, realizzato con il contributo di Fondazione con il Sud, che ha visto abbinare la conoscenza delle eccellenze naturalistiche del Matese, come la sua avifauna, alla degustazione dei suoi prodotti tipici, dai formaggi agli insaccati di nero casertano. E i numeri evidenziano un significativo successo scientifico della ricerca: in questi 10 giorni sono stati, infatti, inanellati 4002 uccelli (rispetto ai circa 1500 del 2010) di 34 specie diverse (21 specie rilevate già nel 2010 e 13 specie nuove per il campo 2011), tra cui spiccano il Falco lodolaio, il Tarabusino e la Cannaiola verdognola, le cui osservazioni in Campania sono molto rare. E’ stata anche avvistata una specie nuova per il Parco del Matese: la Schiribilla. L

 

a stragrande maggioranza degli uccelli censiti sono comunque rondini in migrazione verso l’Africa Sub–Sahariana. Ed è proprio la conferma dell’importanza ambientale e della rilevanza nazionale dei canneti del lago come dormitorio delle rondini, uno dei risultati più significativi del campo, così come la “rondinata” serale è stato uno degli spettacoli più suggestivi che ha attirato ogni giorno decine di visitatori. Il progetto è stato reso possibile grazie al contributo dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Campania, del Parco Regionale del Matese, dei Comuni di Castello Matese, Piedimonte M. e San Gregorio M., a cui va aggiunto il supporto tecnico-logistico del centro Dechatlon di Marcianise, dell’associazione Sci Club Fondo Matese e della Protezione Civile di Piedimonte M. L’obiettivo del CEDA Matese della Rete INFEA Campania, condiviso da tutti partner, è quello di dare continuità a questo progetto di studio della biodiversità del parco, realizzando una stazione permanente di monitoraggio dell’avifauna ed educazione ambientale sulle rive del Lago Matese, per sensibilizzare le popolazioni locali ed i turisti ad una migliore conoscenza e salvaguardia dell’ambiente del Parco Regionale del Matese.

Michele Martuscelli

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