CASERTA – Il giorno 10 novembre 2011, presso la sede della Provincia di Caserta, si è svolta l’Assemblea Generale dei lavoratori nella quale si è discusso della gravissima situazione finanziaria del nostro paese, delle precarie condizioni economiche del nostro ente oltre a delineare l’attuale situazione contrattuale e lo stato della contrattazione decentrata.

“In particolare -scrivono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Ugl- si è espressa forte preoccupazione in merito all’imminente passaggio alla Provincia di Caserta del ciclo di gestione dei rifiuti e all’assorbimento nella GISEC s.p.a., società provinciale, di circa mille lavoratori del consorzio rifiuti. Tutte le suddette funzioni ed oneri estremamente gravosi, che ci si appresta ad assumere, accompagnati dalle insistenti voci di difficoltà di cassa in cui verserebbe la provincia da diverso tempo, avvalorerebbero i dubbi e le perplessità di quanti ritengono che forse si è imboccata la strada giusta del dissesto finanziario. E’ ovvio che è necessario porre in essere tutte le cautele ed i dovuti approfondimenti al fine di verificare la fattibilità di quanto si sta per attuare ed in ogni caso i dipendenti della provincia chiedono garanzie per iscritto sulla capacità o meno della Provincia di Caserta di poter espletare tutte le funzioni e i compiti ad essa assegnati in materia di rifiuti e soprattutto sulla esistenza e/o reperibilità certa delle risorse necessarie al pagamento dei numerosissimi lavoratori che si apprestano a entrare nella GISEC, senza ripercussioni sullo stato finanziario dell’Ente. Inoltre, è chiaro a tutti, che ci troviamo in una fase completamente diversa rispetto a quelle che abbiamo lasciato alle spalle, sia dal punto di vista normativo (vedi leggi Brunetta e manovra Tremonti) che delle assai ridotte disponibilità finanziarie. Abbiamo convenuto e crediamo fermamente che nel momento in cui il Governo blocca per (almeno) quattro anni il nostro Contratto, con un mancato aumento di circa 100 euro medi mensili, le uniche risorse su cui possiamo intervenire, ovvero quelle aziendali, debbano essere gestite e contrattate con attenzione ed equità. Pertanto si rende indispensabile mantenere i livelli di salario accessorio degli anni precedenti, mentre per i dipendenti che non hanno goduto di emolumenti e/o indennità è necessario reperire risorse attuando da subito una scrupolosa politica di riduzione degli sprechi. La prima iniziativa da adottare è quella di istituire, come previsto dalla legge, un tavolo di lavoro al fine di individuare gli sprechi da eliminare destinando le risorse così individuate, in misura del 50% al fondo di produttività individuale. Inoltre si deve procedere senza esitazione a: – eliminare l’importo per gli Staff interni dal fondo aziendale – eliminare lo sperpero di alcuni settori delle risorse per il lavoro straordinario – non rinnovare alcun incarico a tempo determinato, comandi o distacchi i cui oneri gravano sul bilancio dell’ente porre fine alle innumerevoli consulenze e incarichi. – Tutte le risorse reperite dovranno essere utilizzate e finalizzate alla corresponsione a quanti più dipendenti è possibile, di fascia B, C e D, delle indennità per specifiche responsabilità, previste dal contratto collettivo di lavoro, che rappresentano il giusto corrispettivo di un impegno costante, di responsabilità assunte nella gestione dell’attività lavorativa. Al fine di evitare di cadere in logiche perverse di abusi e altro, chiediamo di concordare i criteri oggettivi in base ai quali poter attribuire o meno le suddette indennità . Signor Presidente a Lei chiediamo garanzie precise, a Lei ci rivolgiamo per avere risposte urgenti e di non sottovalutare la situazione ma di dare seguito immediato a quanto richiesto con l’avvertimento che in mancanza si attueranno tutte le iniziative consentite di lotta. I dipendenti della Provincia non esiteranno a tutelare il proprio posto di lavoro e lo stipendio che per molti rappresenta l’unico mezzo di sostentamento”.

 

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