“Siamo chiamati a crescere nella fede, ad aprirci e ad accogliere con liberta’ il dono di Dio”. E questo significa “passare dall’uomo ripiegato su stesso, all’uomo aperto all’azione di Dio, all’uomo spirituale che si lascia interpellare dalla Parola del Signore e apre la propria vita al suo Amore”.

Lo ha ricordato Benedetto XVI nel breve discorso rivolto ai 4 mila pellegrini presenti all’appuntamento dell’Angelus nel cortile della residenza estiva di Castelgandolfo. “La fede – ha spiegato – ci apre a conoscere e ad accogliere la reale identita’ di Gesu’, la sua novita’ e unicita’, la sua Parola, a vivere una relazione personale con Lui”. Per il Papa teologo, “il conoscere della fede e’ un dono di Dio, che si rivela a noi non come una entita’ astratta senza volto e senza nome, ma come una Persona, che vuole entrare in un rapporto di amore profondo con noi e coinvolgere tutta la nostra vita”. “Per questo ogni giorno – ha aggiunto il Pontefice – il nostro cuore deve vivere l’esperienza della conversione”. “Cari fratelli e sorelle – ha esortato infine Papa Ratzinger – alimentiamo ogni giorno la nostra fede, con l’ascolto profondo della Parola di Dio, con la celebrazione dei Sacramenti, con la preghiera personale e con la carita’ verso il prossimo”. “Invochiamo – ha concluso – l’intercessione della Vergine Maria, che domani contempleremo nella sua gloriosa assunzione al cielo in anima e corpo, perche’ ci aiuti ad annunciare e testimoniare con la vita la gioia di aver incontrato il Signore”.

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