Sepolto in piedi fino al petto e poi lapidato dai ribelli somali al Shabaab legati ad al Qaida. E’ morto cosi’ un giovane somalo di 18 anni, condannato alla pena capitale perche’ gay.

La denuncia arriva da un gruppo in difesa degli omosessuali somali, secondo quanto scrive l’Huffington Post online. La notizia della lapidazione ha fatto il giro della rete ed e’ stata ripresa dai social network gay mondiali. Il ‘Somali Queer Community’ ha postato su Facebook la notizia del martirio, con tanto di foto, che pero’ secondo l’Huffington Post non si riferiscono all’episodio in questione, ma risalgono a qualche anno fa e ad altre lapidazioni. Le stesse fonti riferiscono che l’esecuzione e’ avvenuta il 15 marzo scorso nell’area di Barawa nel sud della Somalia, dopo che un giudice degli integralisti ha condannato a morte il giovane per atti di sodomia e per aver costretto un tredicenne ad avere una relazione sessuale con lui. Gli abitanti del villaggio dell’esecuzione sono stati costretti ad assistere al lancio di pietre, inorriditi dalla violenza. Anche l’Associated Press ha confermato i fatti e ha citato un testimone Yusuf Abdi che ha raccontato di come il giovane sia stato ”sepolto fino al petto con il volto coperto e di come poi gli siano state lanciate contro pietre fino a farlo morire”. Anche fonti degli al Shabaab hanno riferito dell’esecuzione.

 

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