Domenico Antonio Pagano, 46 anni, si e’ impiccato il 17 marzo scorso nella casa di reclusione milanese di Opera, dove era detenuto in regime di 41-bis, il cosiddetto ‘carcere duro’.

A riferirlo e’ l’associazione radicale Ristretti Orizzonti. “In carcere dal febbraio 2011 e considerato uno dei capi del clan degli Scissionisti di Secondigliano, Pagano scontava una condanna a 20 anni di reclusione per reati di camorra. Oggi a Casavatore, in Provincia di Napoli, si sono svolti i funerali. Sulla morte e’ stata aperta un’inchiesta”. Da inizio marzo, e’ il sesto suicidio nelle carceri italiane e altri tre detenuti sono deceduti per cause in corso di accertamento. Nel 2013 sono gia’ 44 i ‘morti di carcere’ di cui 14 per suicidio. “La frequenza dei suicidi tra i carcerati sottoposti al regime di 41-bis – sottolinea ancora Ristretti Orizzonti – e’ di 3,5 volte superiore a quella registrata nel resto della popolazione detenuta: 39 casi in 21 anni di ‘carcere duro’ su un totale di 1.142 suicidi in cella”.

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