”Vogliamo che si apra una discussione su una Regione del Mezzogiorno che accetta la sfida e vuole cambiare per migliorare le cose”. Lo dice il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in un videomessaggio sul suo blog – www.caldoropresidente.it – attraverso il quale invita lo scrittore Roberto Saviano a lavorare insieme per mostrare gli aspetti positivi della Campania. Cambiare per rendere le cose migliori, afferma Caldoro, serve per ”dare un futuro di speranza alla straordinaria nostra ricchezza che sono i tantissimi giovani che vogliono cambiare la nostra regione e migliorare il nostro Paese”.

Il punto di partenza e’ un articolo di Saviano, apparso qualche giorno fa, sul tema del socialismo riformista tra Turati e Gramsci, che il presidente della Giunta regionale sottolinea di aver letto ”con attenzione” perche’ si tratta di un argomento ”a me caro, essendo la mia tradizione una socialista e riformista”. Quella di Saviano e’ una riflessione ”sulla scelta riformista, quello che viene definito pensiero debole, ma di fatto l’unico che governa grandi processi e realta’ territoriali, i Paesi; e Gramsci l’egemonia, la parte di tradizione comunista legato agli aspetti piu illiberali, piu’ che di liberta”’. ”E’ una grande discussione – aggiunge – ma credo che non sia solo a sinistra”. Per Caldoro, si tratta di un tema da ”riscoprire, ‘vecchio’, un modo per scoprire la pentola, ma non la ricoprirei: continuerei a discutere e a fare una scelta di governo, basata su cose concrete”. ”Saviano, con suoi libri, le riflessioni e la sua denuncia ha raccontato i grandi problemi della nostra regione: malavita organizzata, il cancro della camorra – prosegue – E’ un pezzo importante di verita’ su questi aspetti che sono negativi, terribili e che rovinano lo sviluppo della nostra regione”. ”C’e’, pero’, anche un’altra regione che si vuole riscattare – sottolinea – un Sud che vuole crescere e cambiare, che fa buona politica, quella riformista di Turati che spesso e’ silenziosa, non viene capita, non ci sono parole o demagogia ne’ retorica, non si fa campagna elettorale con il riformismo”. Significa, pero’, ”affrontare grandi processi di cambiamento, migliorare il proprio territorio, combattere la camorra, selezionare la parte migliore nostra societa’, quel tessuto di persone oneste, laboriose, tanti giovani che accettano la sfida ogni giorno”. ”Non voglio partire dal tema tutto politico che e’ quello tra riformismo ed egemonia, tra Turati e Gramsci – conclude – Dentro questa riflessione politica, c’e’ l’agire politico, ci sono le riforme e le cose da fare”.

 

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