”Una sentenza storica che rappresenta un forte monito a tutti coloro che sottovalutano la sicurezza sul lavoro e da’ un altrettanto deciso impulso alla lotta contro l’utilizzo dell’amianto”. Cosi’ il presidente della societa’ Bagnolifutura

Omero Ambrogi commenta la sentenza del processo Eternit a Torino. ”A Napoli – ricorda – ci furono circa 500 persone che morirono contraendo la terribile malattia del mesotelioma pleurico da amianto, tutti operai che lavoravano nello stabilimento di Bagnoli dell’Eternit o loro congiunti. Nel corso del processo sono stati circa 400 i lavoratori e i familiari napoletani che hanno fatto richiesta per danni morali e materiali. Ad assisterli l’associazione, ‘Mai piu’ amianto’, insieme al sindacato dei lavoratori edili della Cgil”. ”Come le richieste del giudice Guariniello hanno interpretato pienamente i sentimenti e le ansie di giustizia di tante persone – commenta Ambrogi – cosi’ la sentenza esemplare ha inequivocabilmente affermato le responsabilita’ di quanti sapevano cosa accadeva e quali disastri avrebbe provocato l’utilizzo della fibra di amianto e hanno fatto colpevolmente finta di niente”. Secondo il presidente di Bagnolifutura, chi pensa che la strage di amianto sia un ricordo ormai sbiadito purtroppo si sbaglia, perche’, come sostengono numerosi esperti, il picco della malattia deve ancora arrivare e c’e’ chi continua ad ammalarsi di mesotelioma o di asbestosi e a morire, perche’ e’ vero che la fabbrica dell’Etenit e’ stata chiusa nel 1985, ma la contaminazione ha riguardato anche chi non vi ha mai lavorato, come mogli e figli degli operai. ”A tutte queste persone che gia’ hanno tanto sofferto la Bagnolifutura – conclude il presidente della Stu – garantisce il costante impegno affinche’ nel piu’ breve tempo possibile tutto il sottosuolo del sito ex industriale sia definitivamente bonificato e l’amianto ancora presente sia asportato e mandato in discariche speciali”.

 

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