NAPOLI – Era il 20 luglio 1887 quando il nonno di Assunta Esposito, classe 1865, di origine napoletana decide di versare al Banco di Napoli la somma di 100 lire per farsi emettere un certificato di credito dello stesso importo. Ingente somma per l’epoca frutto di una vita di sacrifici e risparmi. Ma, per oltre 124 anni i sacrifici di quel signore di Napoli sembrano svaniti come nel nulla.

Infatti, pochi anni dopo quel deposito il signore muore e quel titolo viene smarrito. Solo qualche settimana fa in un cassetto della vecchia casa dei nonni a Napoli il ritrovamento casuale di quel vecchio documento da parte della nipote Assunta. Ora la donna ha deciso di richiedere quella somma attraverso i suoi avvocati che si occupano del recupero delle somme dei libretti bancari ‘antichi’ tramite una class action alla Banca d’Italia e al ministero delle Finanze, che subentrano a garanzia nei rapporti di credito degli istituti bancari anche del Regno d’Italia. Sara’ naturalmente maggiorata degli interessi, della rivalutazione monetaria e della capitalizzazione che, per 124 anni (di giacenza in banca) ha fruttato oltre 500mila euro. L’udienza e’ stata fissata per il prossimo 21 dicembre 2011 davanti al Tribunale civile di Roma. Per la regione Campania si occupa della class action l’avvocato Mario De Rosa.

 

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