”Perche’ e’ chiuso?”. E’ la domanda che un gruppo di turisti inglesi ha rivolto alla guida che li ha accompagnati in via San Gregorio Armeno, la strada di Napoli nota in tutto il mondo per la tradizione dell’arte presepiale e che stamattina si presentava con botteghe chiuse e bancarelle vuote. Il motivo, spiegato sia in italiano che in inglese su volantini esposti nelle saracinesche delle antiche botteghe, e’ riconducibile alla chiusura della strada a causa di un palazzo pericolante.

”Gentili clienti e graditi ospiti – e’ scritto sul foglio – ci scusiamo, visto che le istituzioni non lo fanno, per il disagio che la prolungata chiusura di questa famosa strada vi arreca. Ci scusiamo pure perche’, per l’ennesima volta, rinunciando al nostro amato lavoro siamo costretti a chiudere queste antiche botteghe. Purtroppo l’evento relativo all’antico ‘banco del popolo’ che oltre 10 giorni fa con il distacco di calcinacci ha reso necessario chiudere questa strada – continuano i commercianti della via – ha confermato la veridicita’ di tutte le nostre denunce sullo stato di rischio dei nostri monumenti storici. Se non si accelerano i lavori di messa in sicurezza, San Gregorio Armeno, chiudera’ per tutto il periodo natalizio con le gravi ricadute sull’economia del centro antico e dell’intera citta”. ”Non chiediamo l’impossibile – aggiungono – ma solo la rapida conclusione dei lavori di messa in sicurezza del fabbricato a monte di via San Gregorio Armeno, la riapertura delle due arterie che costituiscoo le uniche vie di fuga e di sicurezza per residenti e visitatori, l’immediata concessione delle autorizzazioni di occupazioni del suolo pubblico per gli espositori avventizi e per le mostre esterne dei negozi e la contestuale autorizzazione alla riapertura delle botteche che sono state evacuate per il cedimento degli intonaci del ‘Banco del Popoli”’. E proprio due dei negozianti di via San Gregorio Armeno, questa mattina addirittura si sono incatenati al cantiere: si tratta di Maurizio, titolare di un salone di bellezza e Gennaro, titolare di una bottega di pastori. Entrambi gli esercizi commerciali sono chiusi dal giorno del crollo in quanto inseriti all’interno dell’area in cui si stanno effettuando i lavori di messa in sicurezza. Altro motivo di malcontento e’ la chiusura di via Maffei: cio’ comporta che via San Gregorio Armeno sia letteralmente tagliata in due. Turisti ma anche semplici cittadini, per attraversare la via del centro antico, sono costretti a fare un tortuoso e lungo giro. Arrivano pero’ rassicurazioni almeno in merito alla riapertura di via San Gregorio entro il prossimo venerdi’: se cosi’ non dovesse essere i presidenti delle associazioni ‘Corpo di Napoli‘, che riunisce le botteghe del centro e quelle che mette insieme botteghe e bancarelle, Gabriele Casillo ed Antonio Esposito, annunciano battaglia ribadendo che comunque il prossimo 29 ottobre ci sara’ l’inaugurazione della fiera di Natale ”dei veri napoletani” ed invitano ”chi ama la citta’ a sostenerli nella difesa della loro storia”. Ed il cantiere, con tanto di divieto di transito, e’ finito anche sul presepe di Michele Buonincontro secondo cui bisogna sempre tenere alta l’attenzione su questa zona della metropoli.

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