Serrata dei tassisti in sciopero in piazza del Plebiscito a Napoli, per dire no alla liberalizzazione della loro categoria, indetta dal governo Monti. Agguerriti e pronti a ogni forma di protesta, i conducenti dei taxi, da questa notte sono riuniti davanti al palazzo della prefettura partenopea e alcuni di loro si sono mostrati in netta polemica con i giornalisti, a cui non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, anzi si sono verificati episodi di aggressione verbale nei confronti della stampa. Volantini alla mano, gli autisti hanno fatto circolare nero su bianco, cinque motivi per dire no alla liberalizzazione dei taxi e hanno chiesto l’annullamento del provvedimento ministeriale.

Sono scesi in piazza anche i rappresentanti della sigla sindacale Clai, che hanno spiegato: “Un provvedimento che ci danneggia, gia’ siamo in esubero e lavoriamo poco, per non parlare del servizio di trasporto parallelo Cnn. Non c’e’ nessun ministro o politico locale che ci rappresenta, Monti e’ un cameriere di Berlusconi”. Ma contro i diritti dei tassisti c’e’ la posizione dell’associazione dei consumatori: “La liberalizzazione nel settore dei taxi e’ un provvedimento atteso da decenni, che puo’ realmente portare benefici – ha continuato il Codacons – quella del 23 gennaio e’ una protesta del tutto infondata”.

 

Napoli e credo abbiano ragione”. L’immagine di piazza del Plebiscito invasa da centinaia di auto bianche non turba il sindaco Luigi de Magistris, che lancia un appello al Governo. “I tassisti stanno – dice – contribuendo alla ripresa della citta’ e non credo che questo progetto di liberalizzazione sia una priorita’. Spero che il Governo riveda questa decisione”.

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