“Arrestare un boss del calibro di Michele Zagaria e’ la piu’ grande soddisfazione per un poliziotto della Squadra mobile. Per me e’ stato molto bello riuscire in questa impresa, con i poliziotti delle Squadre mobili di Caserta e Napoli e con i funzionari dello Sco”.

Esprime soddisfazione, il giorno dopo l’arresto, il capo della Squadra mobile di Caserta, Angelo Morabito, conversando con l’Adnkronos. Protagonista nell’arresto del numero uno del clan dei Casalesi, Morabito pochi minuti dopo avere messo le manette ai polsi del camorrista che sembrava imprendibile era nella terza Alfa 159 che precedeva l’auto con a bordo il boss Zagaria. Dietro di loro altre 50 auto civetta o con le insegne del corpo, a sirene spiegate e con i lampeggianti accesi sfilavano a 100 all’ora nelle strade di Casapesenna e Casal di Principe verso la Questura di Caserta. Non siede sugli allori il capo della Mobile casertana ma pensa gia’ a come fare per assestare altri duri colpi alla camorra casalese. “Ieri e’ stata una giornata storica, anche da un punto di vista professionale, una giornata probabilmente, difficilmente ripetibile ma, adesso e’ vietato fermarsi e bisogna continuare a lavorare per arrestare gli altri affiliati e scoraggiare i tanti cittadini scontenti per l’arresto del boss – spiega Morabito – Bisogna continuare a lavorare come abbiamo fatto fino ad oggi con questi magistrati della Direzione distrettuale antimafia, veramente straordinari. Continueremo con lo stesso impegno messo per arrestare Zagaria”. Il capo della Mobile casertana ha poi rivelato che “Zagaria ci conosceva tutti, conosceva i nostri volti, sapeva di noi attraverso la televisione”. Il capo della Squadra mobile si dice fiducioso: “In un anno e mezzo abbiamo arrestato tutti i latitanti piu’ importanti della cosca, l’intera area militare dei casalesi: Morelli, Salzano, Mario Caterino, Emilio Di Caterino. Non ci sono piu’ latitanti. Chi cerchera’ di prendere il loro posto trovera’ pronta ad intervenire la Polizia di Stato”.

 

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