Si è conclusa con il proscioglimento di Salvatore Di Maiolo la vicenda giudiziaria riguardante la morte di Elisabetta e Maria Belmonte, madre e figlia, i cui corpi furono ritrovati il 13 novembre del 2012 dalla Polizia di Stato in un’intercapedine di una villetta di Baia Verde a Castel Volturno (Caserta). Accusato del doppio decesso fu ritenuto Domenico Belmonte, ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale (Napoli) nonché marito e padre delle due donne, deceduto il 25 gennaio scorso a 77 anni. Unico imputato nell’udienza preliminare in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere era così rimasto Salvatore Di Maiolo (difeso da Ferdinando Letizia), ex marito di Maria Belmonte ed ex genero del medico, di cui era stato anche autista, accusato di concorso in omicidio e occultamento di cadaveri. Oggi il gip Emilio Minio lo ha prosciolto perché il fatto non sussiste nonostante il sostituto procuratore Gerardina Cozzolino avesse chiesto il rinvio a giudizio. Il caso scoppiò nel 2012 quando furono ritrovati nella villa in cui il medico viveva i resti delle due donne, di cui si erano perse le tracce nel luglio del 2004. Belmonte non ne aveva mai denunciato la scomparsa in quanto riteneva che si fossero allontanate volontariamente: fu questa la sua versione quando finì in carcere. L’ uomo negò ogni addebito dicendo di non sapere di chi fossero quelle ossa e perché si trovassero nascoste in un’intercapedine della sua abitazione. Ma per i pm fu lui ad ucciderle. Belmonte fu poi scarcerato dopo 23 giorni su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che parlò “di assoluta incertezza” sulle cause del decesso.

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