Incontro a Milano tra il Presidente del Senato, Ignazio La Russa e Roberto Salis, padre di Ilaria che lunedì vedrà anche i ministro Tajani e Nordio. “E’ stato un incontro amichevole ed empatico – ha riferito Salis – Abbiamo piena convergenza sulla strategia da adottare e come famiglia siamo confindenti che la strada intrapresa sia quella giusta”. “Adesso – ha proseguito – per il bene di Ilaria e per la difesa della sua dignità e dei suoi diritti, la famiglia chiede a tutti di smorzare i toni della polemica politica e preghiamo di cessare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione del caso”. Dall’incontro con tajani e Nordio, ha aggiunto Salis, “mi aspetto si facciano passi in avanti sulla strada intrapresa nell’ultima settimana”i. Per quanto riguarda le garanzie da inviare in Ungheria, “penso che il ministero della Giustizia stia lavorando”, ha concluso. Quello con Roberto Salis per il presidente del Senato è stato “Un incontro molto cortese. Ricordatevi che io prima di fare il politico sono avvocato penalista, di carcere. Quindi per me non è difficile immedesimarmi nel desiderio del padre, prima di tutto, che sia rispettata la dignità della figlia imputata”. Così Ignazio La Russa ha raccontato l’incontro con il padre di Ilaria Salis nel suo studio legale in corso di Porta Vittoria a Milano. “Partendo da questo la vicinanza è stata immediata e spontanea”. “Al di là del merito del processo su cui non posso dire naturalmente nulla, mi esprimo fortemente sul diritto alla dignità della ragazza nell’esposizione delle famose catene, che ci sono in tanti Paesi e in parte anche in Italia. L’importante è che non vi sia una esibizione dei modi con cui la sicurezza viene assicurata”. A chi gli ha domandato se difende “una militante antifascista”, La Russa ha risposto “sì, perché non c’entra il merito della vicenda”. Il presidente La Russa ha spiegato che “stiamo parlando di una italiana che, al di là del giudizio che uno può dare, delle sue idee, e del modo con cui traduce le sue idee, se il fatto è vero o non è vero che lei partecipava a quella spedizione, è comunque una cittadina italiana per la quale è giusto siano tutelati i diritti della persona”. La decisione degli arresti domiciliari per Ilaria Salis “non attiene al grado di responsabilità per i fatti contestati, se possono essere concessi, e il fatto che li abbiano respinti ma esaminati significa che in teoria possono essere concessi. Io non sono contrario, anzi, sono estremamente favorevole. Poi però decide liberamente la magistratura ungherese” ha proseguito La Russa. “La decisione dei domiciliari non può essere nostra. Ci può essere per esempio la disponibilità del luogo in Ungheria, in attesa di un’eventuale richiesta in Italia, e potrebbe essere l’ambasciata”. “Politicizzare questa situazione, da parte di chiunque, è sbagliato, se uno ha a cuore il rispetto dei diritti della ragazza imputata in Ungheria. Ci vuole rispetto prima di tutto per la magistratura ungherese, il rispetto e la richiesta forte che siano garantiti i suoi diritti come noi li riconosciamo in Italia”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo l’incontro con Roberto Salis, padre di Ilaria. “Tanto più lo faremo coralmente, e credo che questa sia la volontà anche del padre, tanto più avremo la possibilità che questo sia un risultato ottenibile – ha aggiunto La Russa -. Bisogna tutti abbassare i toni se si hanno a cuore i diritti delle persone”. Intanto si tratta per gli arresti domiciliari cautelari in Italia a Ilaria Salis, con l’applicazione eventualmente di misure come il braccialetto elettronico. La notizia è stata riportata oggi da Corriere della Sera e Repubblica. Il caso intanto approda all’Eurocamera. Gli eurodeputati dibatteranno il caso della cittadina italiana detenuta in Ungheria lunedì pomeriggio in Aula. Il ministero della Giustizia sta lavorando a una relazione, da mettere a disposizione della difesa nei giorni prossimi, con la quale l’Italia si impegnerebbe a garantire ‘la massima sicurezza’ – scrive Repubblica – qualora alla donna fossero concessi gli arresti domiciliari in Italia. ‘”Braccialetto elettronico, vigilanza e impegno a farla partecipare a tutte le udienze del processo previste a Budapest” che, calendario alla mano, non finirebbe prima del 2025. Dopo tre istanze rigettate dal giudice ungherese con la motivazione del pericolo di fuga dell’imputata – spiega il Corriere della Sera – i legali sono in attesa di un supporto da allegare a una nuova domanda di domiciliari cautelari; in modo da poter offrire alla magistratura, direttamente dal governo italiano, garanzie tali da superare le ragioni dei dinieghi precedenti. Gli uffici di via Arenula sono al lavoro su questo. La vicenda di Ilaria Salis in cima all’agenda della sessione plenaria dell’Eurocamera di settimana prossima a Strasburgo. Gli eurodeputati dibatteranno il caso della cittadina italiana detenuta in Ungheria lunedì pomeriggio in Aula. “Fermo restando che per quanto riguarda il diritto penale è competenza degli stati membri, l’Ungheria ha aderito alla convenzione europea dei diritti dell’uomo, dunque le condizioni di Ilaria Salis sono un problema che riguarda anche lo stato di diritto in Ungheria”, ha spiegato l’eurodeputata del Pd Mercedes Bresso, durante il briefing pre -plenaria degli eurodeputati italiani. Per l’eurodeputata dei Verdi, Rosa D’Amato, “aprire un dibattito sullo stato dei prigionieri in Ue è di per sé una buona cosa, inoltre è necessario difendere Ilaria come cittadina italiana indipendentemente dalle accuse”. Si è espressa contrariamente alle interferenze europee nella questione invece la leghista Paola Ghidoni, che ha sottolineato come “non sia bello vedere una cittadina italiana in catene, ma il penale rimane competenza degli stati e non ci può essere un interferenza Ue”. Del parere opposto l’eurodeputato del M5s, Mario Furore, che si è detto “deluso dalla risposta del portavoce della Commissione Ue sul fatto che non vengono commentati i singoli casi giuridici”. Furore ha poi sottolineato che “quello di Ilaria è solo la punta di un iceberg sulle violazioni dello stato di diritto in Ungheria”.

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