E’ in lieve aumento l’incidenza settimanale di Covid-19 a livello nazionale, che dal 23 al 29 dicembre è aumentata da 207 a 231 casi ogni 100.000 abitanti. Nel periodo compreso fra il 14 e il 27 dicembre è rimasto stabile a 0,83 (range 0,77-0,99) l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici, sotto la soglia epidemica. Lieve aumento l’indice di trasmissibilità Rt basato sui casi con ricovero, che dal 20 al 27 dicembre è aumentato da 0,87 (0,84-0,90) a 0,90 (0,86-0,94). Lo indica il monitoraggio settimanale di Iss e ministro della Salute. Il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva risulta stabile al 3,2%, secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 5 gennaio, rispetto a quella al 29 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 12,1% (rilevazione giornaliera al 5 gennaio) dal 13,0% rilevato il 29 dicembre. In 9 Regioni il tasso di occupazione dei reparti ordinari da parte di pazienti Covid-19 supera, al 5 gennaio, la soglia di allerta del 15%. Il valore maggiore si rileva in Umbria (28,5%), seguita da Calabria (19,8%), Liguria (19,6%), Friuli Venezia Giulia (18,9%), Abruzzo (16,9%), Emilia Romagna (16,5%), Marche (16,3%), Sicilia (16,1%) e Basilicata (15,2%). L’occupazione delle terapie intensive è sotto la soglia del 10% in tutte le Regioni. Tre regioni sono classificate a rischio alto: Lazio, Puglia e Umbri, tutte per molteplici allerte di resilienza. Le regioni a rischio moderato sono aumentate da 5 a 12 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Sicilia, Sardegna e Veneto); 6 regioni sono a rischio basso (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta).

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