Il primo confronto faccia a faccia tra l’avvocato Giacomo Frattizza e la giovane russa Olesya Rostova in cerca della propria madre, avverrà martedì sera, durante la trasmissione “Lasciali parlare” sull’emittente russa Primo Canale, la stessa dove la giovane ha fatto il suo appello in lacrime: «A Olesya farò delle domande per ricostruire la sua infanzia. Insieme ai risultati scientifici, le risposte della giovane ci aiuteranno a capire se si tratta di Denise Pipitone». L’avvocato Frazzitta sarà collegato in diretta da Marsala mentre Olesya sarà in studio. «Al momento non abbiamo ancora avuto la possibilità di un contatto diretto con la giovane e martedì sarà la prima volta che lo avremo, in concomitanza con i risultati del gruppo sanguigno» ha spiegato l’avvocato. Frazzitta ha poi continuato: «Le chiederò se ricorda i momenti antecedenti all’ingresso in orfanotrofio e cercherò di capire se le persone che l’hanno tenuta segregata fossero dei rom». La compatibilità del gruppo sanguigno di Olesya Rostova con quella di Denise sarà fondamentale all’interno di questa vicenda. «Se la compatibilità sarà accertata, si procederà con il Dna» dice ancora l’avvocato. Sono molte le somiglianze tra Olesya e Denise, in alcune foto sono stati confrontati tratti somatici simili tra Olesya, Piera Maggio e Piero Pulizzi, padre naturale di Denise. Numerose anche le coincidenze, a partire dall’età quando le due bambine sono state rapite. Infine Frazzitta ha parlato della curiosità intorno al nome della donna che potrebbe essere Denise: «Nella letteratura ucraina-russa, Olesya è la protagonista di un romanzo che narra la storia di una giovane nipote che vive con la nonna ed è perseguita dalla comunità rurale fino a quando scompare». Non si è sbilanciata Piera Maggio che ha dichiarato qualche giorno fa: «Voglio rimanere con i piedi per terra con una cauta speranza, ma senza illudermi più di tanto perché in questi anni ho imparato che illudersi non porta a nulla. Abbiamo chiesto l’esame del Dna, l’unico che può fugare ogni dubbio. E intanto ringrazio quanti ci sono vicini, quanti in questi anni non hanno dimenticato Denise».

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