Luca ha lottato per quattro giorni fra la vita e la morte, nel reparto di Rianimazione del presidio pediatrico ‘Salesi’ di Ancona, ma oggi, dopo gli ultimi accertamenti clinici, i medici si sono dovuti arrendere. Il bimbo pugliese di 20 mesi,

che il 18 agosto scorso era quasi annegato nella piscina di un agriturismo, dove era in vacanza con i genitori e il fratello di otto anni, non c’e l’ha fatta. Gli esami di queste ore – spiega l’ultimo bollettino medico – hanno mostrato ”la completa assenza di flusso a livello cerebrale. Sono state quindi avviate le procedure per l’accertamento di morte in un soggetto affetto da lesioni encefaliche”. Nella tarda mattinata e’ iniziata l’osservazione di sei ore prevista dalla legge, ”condotta da un Collegio medico composto da un medico legale, un medico neurologo, un medico anestesista rianimatore, che e’ poi terminata nel tardo pomeriggio”. Luca e’ stato dichiarato morto, e il padre e la madre, nella disperazione di un dolore cosi’ grande, hanno espresso il desiderio di donare gli organi. Il prelievo multiorgano verra’ eseguito nelle prossime ore. Una vita si e’ spenta ma ne salvera’ altre, e la Direzione degli Ospedali Riuniti, con tutti i medici e i paramedici che hanno avuto Luca in cura, manifesta ”tutta l’ammirazione per un gesto di enorme generosita’ da parte di genitori cosi’ dolorosamente colpiti”. La famiglia e’ originaria di Conversano (Bari), e aveva raggiunto le Marche per trascorrere qualche giorno di vacanza nell’agriturismo ‘La Quercia’, nel Fermano, non molto distante dal paese dove vive una zia di Luca. Il pomeriggio del 18, verso le 15:30, il bimbo si era allontanato di poco, e, improvvisamente, era caduto nella piscina, larga pochi metri e profonda un metro e trenta, di quelle che non necessitano della presenza di un bagnino di salvataggio. Il piccolo e’ rimasto in acqua per diversi minuti, fino a quando il fratellino non lo ha visto, e ha dato l’allarme. Rianimato sul posto dal titolare dell’agriturismo, era stato trasferito in eliambulanza al ‘Salesi’. Le sue condizioni pero’ erano apparse subito disperate, con un stato di sofferenza cerebrale gravissimo. Sull’incidente, la procura di Fermo ha aperto un’inchiesta.

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