E’ tornato a Prato da clandestino per vendicare l’omicidio di suo nipote Leka Klaudon, un ragazzo di circa 30 anni assassinato con un colpo di pistola a Valona lo scorso 27 luglio. Per questo, con un blitz preparato accuratamente, lunedi’ mattina la squadra omicidi ha arrestato Maksimiliano Banaj, 50 anni, uno tra i piu’ pericolosi latitanti albanesi in Italia.

L’uomo era ricercato da anni per gravi reati come rapine, estorsioni, sequestri di persona e sfruttamento della prostituzione, compiuti quasi tutti tra Prato, Pistoia e Montecatini negli anni Novanta. In totale l’uomo aveva accumulato 30 anni di pene per condanne passate in giudicato, ridotti successivamente a 27 anni e 8 mesi. Banaj – che nel suo Paese di origine e’ ricercato anche con l’accusa di omicidio – e’ considerato dalla polizia un vero pericolo pubblico. Anche il nipote viveva a Prato e il giorno in cui due uomini gli hanno sparato da una motocicletta in corsa si trovava in Albania ”per vendere un’auto”. Banaj era probabilmente convinto di trovare nella citta’ toscana uno dei due assassini del nipote: in carcere per droga si trova infatti un altro presunto omicida. L’intera vicenda pero’ ha ancora contorni non chiari: vi sarebbero sullo sfondo faide, famigliari e non, e vendette per il mercato della droga (eventi criminali per cui Leka aveva un precedente penale). Grazie ad alcune intercettazioni telefoniche gli uomini della polizia sono potuti risalire al nascondiglio del latitante nell’appartamento nel quale l’uomo si era nascosto insieme alla moglie, al quinto mese di gravidanza, e al figlioletto di 8 mesi.

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