La citta’ cisgiordana di Betlemme e’ rimasta inorridita lunedi’ quando una donna e’ stata brutalmente pugnalata a morte, in pieno centro, dopo aver osato chiedere il divorzio da un marito che gia’ in passato era ricorso a violenze.

Ai funerali della donna – Nancy Zaboun, 29 anni, madre di tre figli piccoli – ha presenziato anche il governatore di Betlemme, Abdel Fattah Hemayel. Ma adesso anche le istituzioni palestinesi sono sotto accusa: perche’, secondo organizzazioni femminili, in passato avrebbero mostrato clemenza verso chi infierisce contro le donne, specialmente nel focolare domestico. La morte di Nancy poteva e doveva essere evitata, affermano le attiviste di un centro di assistenza di Betlemme. Sposata da dieci anni con ex ufficiale di polizia, Shadi Abedallah (32), la donna aveva denunciato ripetutamente di venire da lui percossa, al punto di necessitare cure mediche. Aveva cosi’ deciso di troncare il rapporto coniugale e domenica la sua richiesta di divorzio era stata finalmente presa in esame. Ma il giorno successivo Abedallah l’ha affrontata nella centrale via al-Madbasa (non lontano dalla Chiesa della Nativita’) e, secondo quanto riferito da testimoni, ”l’ha sgozzata come un capretto”. All’orrore per il delitto – avvenuto di fronte a numerosi passanti – sono seguite le proteste di gruppi femminili che hanno organizzato manifestazioni a Betlemme e a Ramallah, di fronte al Palazzo di Giustizia. ”No alla violenza contro le donne” si leggeva in uno dei cartelli. E anche: ”Palestinesi, vergogna per la uccisione delle nostre donne”. Fra l’altro hanno chiesto al presidente dell’Anp Abu Mazen di indire una commissione di inchiesta. Dall’inizio dell’anno, secondo stime ufficiose, dodici donne sono state uccise in Cisgiordania all’interno del loro ambiente domestico. Attiviste per i diritti civili sostengono che in questi casi gli assassini hanno la fondata speranza di non essere puniti, o di ricevere pene relativamente miti. Turbata per l’accaduto, la ministra palestinese per le questioni femminili Rabiha Diab ha detto che l’assassino di Nancy Zaboun dovrebbe ricevere ”una pena esemplare”. Le istituzioni, ha aggiunto, devono sforzarsi di piu’ per difendere le donne dalle violenze familiari. Abu Mazen, da parte sua, ha chiesto alle forze di sicurezza di garantire loro maggiore protezione. Colto in flagrante, Abedallah attende ora di conoscere la propria sorte. Secondo informazioni giunte a Ramallah, alcuni notabili starebbero gia’ intercedendo a suo favore e discutendo una ‘sulha’ (conciliazione) fra la sua famiglia e quella della sua vittima: ”per il bene – e’ stato spiegato – dei tre orfani”.

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