Raccogliamo in un solo post i commenti dei nostri lettori all’editoriale del direttore Mario De Michele “Vendola un pallone sgonfiato” che potete leggere cliccando qui. Uno spazio di confronto e dibattito senza censura purché nei limiti del rispetto reciproco. Dopo il leggi tutto i primi interventi arrivati sulla nostra bacheca facebook.

Mi sorprende questo scritto, caro Mario,…mi pare frutto di una discussione al Bar Sport di Cesa . Non ti ripeto gli appunti fatti da Mario Francese, poichè condivido quasi tutto. Io sono convinto che sarà l’IDv e non certo l’UDC a far parte del centrosinistra che si vuole costruire e che non si fermerà a questi soggetti. Un sola considerazione come spunto di questa affermazione: “…. La notte hegeliana di Vendola, in cui “tutte le vacche sono grigie”, getta nell’oscurità la fievole speranza di una vera svolta…” E’ pur vero che ognuno ha la libertà di sognare “rivolgimenti sociali e politici” che magicamente ri- costruiscano il Paese, ma tu ed io, viviamo nella realtà dura della crisi e del Meridione. per cui mi sembra surreale e non da te, evocare un’ altra fantomatica “svolta”… e intanto accodarti alle critiche astiose di che teme questo Accordo Politico che ha destabilizzato molti (a destra come a “sinistra”). Non mi nascondo le difficoltà del dialogo con il PD o la reazione confusa e parolaia di To Di Pietro, eppure io non vedo alternativa a questo percorso. Non so se questo nuovo centrosinistra (io vi includo IDV, Movimenti e altri soggetti sociali) riuscirà a farsi Alternativa di Sinistra Socialista. So per certo che non v’è proposta politica più convincente ( al netto della demagogia di altri). Ti confermo che sono tra quei “vecchi comunisti” (senza Post) che hanno profonda stima di Vendola e della sua intelligenza politica!

Antonio Fontana

Mi dispiace Mario ma questa volta non sono d’accordo con te. Pur se quello di sparare su Nichi Vendola è diventato ormai lo sport-passatempo di una certa parte della archeo-Sinistra riformista o radicale italiana “incapace di tutto” (usando, guarda caso, le stesse pallottole sparate dalle Destre), a mio avviso occorre, a fronte del tendenzioso ed interessato stillicidio di disinforma zione, chiarire con insistenza tre punti fermi ampiamente suffragati dai fatti. Primo: non esiste alcun accordo tra SEL e UDC; continuare a diffondere e/o a dare per scontato il contrario è strumentale e vile operazione da Basso Impero. Secondo: l’UDC continua a stra-ripetere che non potrà mai condividere un’alleanza con SEL ed il suo programma che, tra l’altro, è differente perfino da quello del PD. Terzo: il vero braccio di ferro, attraverso le Primarie, riguarderà SEL e PD ed a meno di sconvolgenti risultati a sorpresa, gli altri partner del csx, volenti o nolenti, dovranno acconciarsi a questo schema alternativo. Da qui una serie di considerazioni a margine, importantissime a mio modesto parere. Non si è ancora trovato lo “scienziato” che ci spiega come si fa a mandare concretamente e definitivamente a casa, senza alcun compromesso o veto, Monti ed il redivivo Berlusconi. Su tale punto, le chiacchiere dei soliti “critici del nulla”, degli zelanti custodi dell’ortodossa coerenza e delle purezze ariano-identitarie, stanno a zero. Personalmente – e scusate se chiedo troppo – vorrei evitare il più possibile di assicurare altri 5 o 10 anni di trionfi personali ai predetti “signori” e loro accoliti, con conseguenti ed ulteriori pene e disgrazie riservate al resto degli italiani. Poi ancora una volta sono costretto a notare che in questo Paese da operetta non si può provare a proporre un ragionamento politico aperto – opinabile quanto si vuole ma POLITICO – che subito saltano fuori i vari pseudo-politologi a mezzo servizio domenicale, rigorosamente in ordine sparso e distinti e distanti come i tifosi allo stadio. Ci sono quelli convinti che Roosevelt, Churchill, Nenni, Togliatti e De Gasperi siano stati dei grandissimi calciatori del passato e quindi è chiaro che per costoro Beppe Grillo è un grande politico. C’è chi esalta e ritiene indispensabile una capra fascistoide, furbetta e falso-moralista come Di Pietro credendo che sia il vero ed unico avversario di Berlusconi & Co. mentre ne è solo il logico effetto-riflesso “a sinistra”. Poi c’è chi si traveste da guardia forestale cosentina e dice che quella è la divisa da guerrigliero cubano del 1959 e perciò bisogna votare per Ferrero e la Federazione della Sinistra. E non manca neppure il consueto fancazzista del “fate schifo tutti” che magari, anzi spesso è proprio colui che, nel segreto dell’urna, consapevolmente vota, rivota e stravota i peggiori farabutti a destra e a manca per ottenerne illeciti favori personali. Ma quando l’avremo in Italia una Sinistra “vincente” alla francese, che come nel resto d’Europa, non sa definirsi altro che socialista o socialdemocratica e riesce a convincere anche i seri post-comunisti a sostenerla senza alcunché in cambio? Secondo me Vendola, con tutte le sue più o meno comprensibili circonvoluzioni tattiche, sta cercando di proporre proprio quest’ultimo modello….ma secondo i “soliti noti” non va bene: è solo un “trasformista” perché disturba gli opposti, bloccati e sostanzialmente complici conservatorismi da “rendite di (op)posizione” di presunta destra e di presunta sinistra “all’italiana”. Io, che non ho il potere di determinare alcunché e che non credo moltissimo nei poteri politico-taumaturgici del singolo leader, sono disposto a scommettere sul fatto che, malgrado questa Italietta di mediocri, furbetti ed ipocriti, Vendola andrà e farà benissimo!

Mario Francese

Condivido questo tuo scritto e io aggiungerei, perché oggi e domani dobbiamo rinunciare ai voti dei cattolici I cattolici in carne e ossa la pensano grosso modo come gli altri cittadini e danno molta importanza ai problemi sociali, alla qualità dei servizi pubblici e alla moralità della politica, tutti argomenti sopra il voto otto in una scala fino a dieci. Le così dette questioni eticamente sensibili (aborto, eutanasia ecc.) ricevono minore attenzione con un voto (6.7) di poco superiore (+0.8) a quello dell’intero elettorato. Su questi temi i fedeli sono in atteggiamento di mediazione, in una posizione intermedia tra la Chiesa e i laici. Semmai è da notare sull’immigrazione una posizione più intransigente rispetto alle dichiarazioni dei vescovi. Su questo elettorato, Vendola punta a recuperare. Il passaggio è in corso e può avere gli esiti più diversi. Non si può escludere però che la denuncia del male cresciuto all’interno della Chiesa susciti nuove energie di riforma spirituale e apra terreni fertili di conflitto religioso. Allora vi potrà essere quel riverbero della fede sulla cultura politica che è mancato negli ultimi tempi. Le speranze per il domani si alimentano nel ricordo dei grandi del passato. In Dossetti quando abbandona l’impegno pubblico nella convinzione che solo dalla riforma della Chiesa può venire l’energia per rinnovare la politica. Nel più grande papa del Novecento, Paolo VI, che, nella profetica Octogesima adveniens, vide aprirsi uno spazio creativo per l’autentica fede cristiana dopo la fine delle ideologie: “Lo Spirito del Signore, che anima l’uomo rinnovato nel Cristo, scompiglia senza posa gli orizzonti dove la sua intelligenza ama trovare la propria sicurezza, e sposta i limiti dove si rinserrerebbe volentieri la sua azione; egli è abitato da una forza che lo solleciti a sorpassare ogni sistema e ogni ideologia”. Concludo guardiamo avanti, cominciamo a cambiare.

Carlo Scalera

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