“Nel Vangelo, Gesu’ ci ricorda che e’ vietato essere indifferenti davanti alla tragedia degli affamati e assetati”. E “ci incoraggia a dare loro da mangiare, e a dividere il pane con i bisognosi”. Lo ha spiegato Benedetto XVI commentando – nel discorso che ha preceduto l’Angelus e poi nel saluto ai fedeli polacchi presenti oggi nel cortile della residenza estiva di Castelgandolfo – il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nel quale, ha detto, “il Signore ci offre un esempio eloquente della sua compassione verso la gente”, ricordandoci che “dobbiamo essere sensibili alla poverta’ dei popoli”. Un insegnamento che, secondo Ratzinger, “fa pensare ai tanti fratelli e sorelle che in questi giorni, nel Corno d’Africa, patiscono le drammatiche conseguenze della carestia, aggravate dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni”. Nel racconto evangelico, pero’ “Gesu’ nutre una folla affamata ma non ci da’ per questo una ricetta utile a sfamare i popoli del mondo, ne’ a risolvere il dramma della fame”. Di fatto, ha ricordato il Pontefice teologo, Gesu’ “e’ attento al bisogno materiale, ma vuole donare di piu’, perche’ l’uomo e’ sempre affamato di qualcosa di piu’, ha bisogno di qualcosa di piu'”.

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