NAPOLI – “Grave atto di intimidazione” denunciato dalla direzione del quotidiano Metropolis, diffuso nelle province di Napoli e Salerno, dopo la pubblicazione di notizie riguardanti Salvatore Belviso, esponente del clan D’Alessandro

attualmente in carcere. Questa mattina l’edizione Sud del giornale riportava in prima pagina la notizia delle nozze in carcere di Belviso, definendolo “pentito”. Intorno alle 6.30, secondo quanto riferito, alcuni familiari di Belviso si sono recati presso la sede della redazione, chiedendo di ritirare il giornale dalle edicole e di bloccare la messa in onda della prima pagina dell’edizione Sud nel corso della rassegna stampa del mattino di Metropolis Tv. Contemporaneamente, secondo la denuncia presentata dalla direzione del quotidiano ai carabinieri, alcune persone avrebbero fatto il giro delle edicole di Castellammare di Stabia strappando le locandine ed esortando i giornalai a non vendere Metropolis. Probabilmente a non essere gradita è stata sia la notizia del matrimonio in carcere che, soprattutto, quella del pentimento di Belviso. Gli episodi di intimidazione sono stati denunciati dal direttore responsabile Giuseppe Del Gaudio ai carabinieri del Comando Gruppo di Torre Annunziata che sul caso hanno aperto un’inchiesta. “E’ un episodio gravissimo – dichiara Del Gaudio – è una vera e propria intimidazione che mira a limitare la libertà di stampa. Questo gesto non fermerà il nostro lavoro di cronisti che hanno sempre raccontato i fatti del nostro territorio”. L’Ordine dei Giornalisti della Campania esprime solidarietà alla redazione del quotidiano ‘Metropolis’ “per i gravi fatti avvenuti questa mattina: i familiari di un pentito hanno fatto irruzione nella redazione minacciando i colleghi ch erano al lavoro. Successivamente sono stati minacciati alcuni edicolanti di Castellammare intimando di non vendere il quotidiano”. “Chiediamo alle forze dell’ordine di individuare i responsabili – dice il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli – e che sia garantita la regolare vendita del quotidiano nell’area stabiese”. (ANSA).

 

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