NAPOLI – Sono gli ultimi, i dimenticati delle grandi citta’ del mondo, ma sono pronti a partecipare alla crescita di citta’ migliori nel futuro. Al World Urban Forum di Napoli ci sono anche i senza dimora, quelli che vivono nelle baracche, negli slums.

A rappresentarli una Ong inglese, ”Homeless International” che da anni si occupa di dare forza alle organizzazioni dal basso che nascono nelle periferie piu’ degradate di paesi come India, Tanzania, Filippine, Kenya. ”Negli slums – spiega all’ANSA Asta Rudziskaite, una rappresentante di Homeless International – ci sono decine di associazioni che nascono per difendere i diritti degli abitanti delle baraccopoli o per cercare di migliorare la vivibilita’ di zone degradate. Noi li aiutiamo a crescere, lavoriamo con loro, diamo loro piccole somme di denaro per incoraggiarli a organizzarsi meglio”. L’associazionismo di base e’ una delle chiavi per uscire dall’isolamento e dalla miseria delle baraccopoli del mondo in cuo, secondo i dati di Homeless International, vivono un miliardo e seicento milioni di persone sul pianeta. ”Sono coloro che vivono in case inadeguate, in baracche la cui voce e’ difficilmente ascoltata e questo li scoraggia”, spiega la Rudziskaite. Homeless International li segue, invece, li aiuta a crescere e quando sono pronti a formulare delle proposte a farsi sentire ”li mettiamo in contatto con i governi locali, con gli amministratori che li vedono finalmente come degli interlocutori”, conclude la rappresentano dell’Ong che e’ al Wuf di Napoli a progettare il futuro urbano con un sogno contenuto nel proprio slogan: ”Trasformare le baracche, creare case”.

 

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