Sesso in auto con le prostitute, elevata contravvenzione salatissima a due persone, completamente nude, che erano a ridosso della litoranea di Battipaglia. Un uomo di 31 anni e una prostituta 20enne romena, sono stati sorpresi in auto dalla polizia provinciale, mentre consumavano un rapporto sessuale. Maxi multa di 10mila euro, ciascuno, per l’uomo e la prostituta. I due incuranti degli automobilisti e dei passanti erano in auto, con gli sportelli aperti. Mentre consumavano un rapporto sessuale è sopraggiunta la pattuglia della polizia provinciale, che li ha invitati a rivestirsi. L’uomo è stato identificato e multato mentre la prostituta, oltre alla sanzione amministrativa, dopo essere stata accompagnata al commissariato di polizia di Battipaglia, dove è stata identificata e foto segnalata, ha ricevuto il provvedimento che le vieta di tornare a Battipaglia. Ora entrambi dovranno pagare entro sessanta giorni 20mila euro. Intanto il sindaco di Eboli Cariello emana un nuovo divieto. Riparte la caccia alle lucciole e ai clienti. Chi si ferma in auto, o a piedi, chi veste in maniera discinta, riceverà una multa da educanda a Eboli: 500 euro. Una cifra decisamente scontata rispetto alla vicina Battipaglia. L’obiettivo del sindaco Cariello è stato inseguito inutilmente da tutti i politici, dall’unità d’Italia a oggi: svuotare la litoranea dalle prostitute. Un’ordinanza del sindaco Melchionda, due anni fa, fu annullata dalla Corte Costituzionale. L’avvocato Salvatore Guzzi in tribunale riuscì a far assolvere un suo cliente. I sindaci, all’epoca, non avevano potere di emanare divieti riguardo al sesso con le prostitute. «Stavolta abbiamo il via libera della Prefettura, la nostra ordinanza è stata valutata e approvata a Salerno», afferma Cariello. A differenza di Melchionda, il nuovo divieto di sesso in luogo pubblico è a tempo determinato. Durerà fino al 31 ottobre. Poi, si vedrà. «Impostata così, l’ordinanza è valida», ammette l’avvocato Guzzi. Altri legali storcono il naso. L’interpretazione della Corte Costituzionale sarebbe ancora in vigore. I sindaci non hanno potere di emanare divieti verso le prostitute ed i loro clienti. Si vedrà in tribunale. Sempre che la multa venga impugnata dal cliente. Andare in aula, a discutere delle proprie voglie sessuali, per impugnare un’ordinanza di un sindaco, non è una scelta semplice.

 

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