SALERNO – Per vicende riconducibili al fallimento della Antonio Amato e C. Molini e Pastifici, 12 persone sono indagate dalla Procura di Salerno per bancarotta fraudolenta e documentale. Tra loro figurano – oltre al ”capostipite” Giuseppe Amato e ad altri quattro componenti della famiglia –

anche il presidente del consiglio nazionale dei dottori commercialisti Claudio Siciliotti e l’ex parlamentare e sottosegretario Paolo Del Mese (Dc, poi Udeur). Perquisizioni sono state eseguite dalla Guardia di Finanza. a Antonio Amato e C. – storico pastificio salernitano, con distribuzione del prodotto in tutt’Italia – e’ stata dichiarata fallita con sentenza del Tribunale di Salerno del 20 luglio scorso. Ai 12 indagati – amministratori di diritto, amministratori di fatto e consulenti della societa’ – il pm di Salerno Vincenzo Senatore contesta di aver compiuto atti di dissipazione e distrazione del patrimonio aziendale e, inoltre, di aver riportato nelle scritture contabili dati non veri, tali da impedire una corretta ricostruzione del patrimonio e degli affari. Le perquisizioni disposte dalla magistratura – che hanno riguardato abitazioni private e societa’ con sedi in Campania, Lombardia e Veneto – sono state finalizzate all’acquisizione di documenti per ricostruire i pregressi rapporti tra la Antonio Amato e altre aziende e le relazioni tra gli indagati e altre persone gravitanti nell’orbita della famiglia Amato. Il pm intende, inoltre, accertare l’effettivo coinvolgimento nella bancarotta di ciascuno degli amministratori di diritto, dei componenti del collegio sindacale e di altre persone formalmente estranee alle vicende gestionali della societa’ fallita.

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