Fatture per operazioni inesistenti emesse nel giro di due anni per un ammontare complessivo superiore a venti milioni di euro. Sequestrata un’azienda a Solofra, operante nel settore della lavorazione delle pelli. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo diretta dal procuratore capo Domenico Airoma che ha coordinato le indagini condotte dalla Guardia di Finanza guidata dal colonnello Salvatore Minale. Sono stati i militari della Tenenza della città della concia a scoprire il tutto. I finanzieri hanno portato avanti una certosina attività d’indagine che ha permesso di ricostruire il complesso sistema di non facile individuazione. Di qui, il provvedimento del giudice per le indagini preliminari. Le investigazioni hanno consentito di individuare l’impresa cartiera che, in meno di due anni, avrebbe emesso le fatture per operazioni inesistenti per una cifra monstre. Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, che sono stati riconosciuti dal gip, l’ammontare supera i venti milioni di euro. L’impresa destinataria del provvedimento dell’autorità giudiziaria risulterebbe essere amministrata in modo occulto da un imprenditore noto nel settore conciario, gravato da numerosi precedenti penali, mentre in realtà sarebbe intestata a un soggetto compiacente. L’azienda, oltre ai conti correnti, è stata sottoposta a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, con affidamento a un amministratore giudiziario. Le indagini vanno avanti per scoprire eventuali e ulteriori responsabilità. L’attività da parte della Tenenza della Guardia di Finanza di Solofra è cominciata mesi addietro. I militari, partendo da informazioni e alcune documentazioni, hanno composto il complicato mosaico che ha poi svelato la realtà emersa in fase investigativa. Come un filo di Arianna, partendo dalla documentazione acquisita, i finanzieri sono risaliti alle singole operazioni. Un percorso complicato e lungo, che ha impegnato non poco il personale della Tenenza della città della concia. Ma l’attenzione nello svolgimento dell’operazione ha portato alla costruzione del quadro complessivo fino all’emissione del provvedimento da parte del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Domenico Airoma.

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