L’apertura dei primi cantieri e’ prevista “in autunno”, mentre e’ gia’ partita l’attivita’ di messa in sicurezza dell’intera area. La soprintendente per i Beni archeologici di Napoli e Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro, fa il punto sulla situazione degli scavi,

che definisce “un grande laboratorio”, anche alla luce dello sblocco da parte del Cipe dei 105 milioni di euro per il Grande progetto Pompei e dell’aggiudicazione dei cinque bandi di gara. “Stiamo censendo le situazioni piu’ a rischio – spiega – grazie al lavoro degli architetti e archeologi da poco assunti”. Sul rischio di nuovi crolli dovuti alle piogge, il soprintendente cita come esempi i danni causati alle citta’ italiane nelle ultime settimane, sottolineando che “se accade nei centri moderni non si puo’ escludere in quelli antichi. E’ un aspetto che non puo’ essere trascurato”. L’arrivo di nuovo personale qualificato “rappresenta un grande salto di qualita’”, anche se resta “la carenza nel settore della vigilanza, ma non e’ un problema che riguarda solo Pompei”. Analogo discorso per il presunto calo di visitatori nei primi otto mesi dell’anno. “Aspettiamo la fine del 2012 – dice, a margine della presentazione di un volume Utet dedicato alla citta’ antica piu’ famosa al mondo – ma se i dati dovessero essere confermati va chiarito che il fenomeno non puo’ essere circoscritto a Pompei, ma e’ dovuto a una riduzione generale del turismo”. Si augura infine che, entro il 2015, data limite per l’utilizzo delle risorse stanziate, “si possa consegnare un sito rinnovato e mettere le basi per programmare in futuro interventi costanti e ordinari”. Per farlo, pero’, “occorrono investimenti e l’1,1% del Pil che l’Italia devolve per i beni culturali e’ una cifra insufficiente”.

 

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