Fino alla fine di questo mese le Province potranno deliberare sull’aliquota del tributo ‘per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente’ applicato come addizionale alla tassa/tariffa rifiuti solidi urbani.

Nel ricordare la scadenza, la Confedilizia segnala che nel 2010 oltre due terzi delle Province hanno fissato l’aliquota del tributo ambientale nella misura massima del 5%. Nei diciotto anni di esistenza, il tributo provinciale per l’ambiente, rileva Confedilizia, ha avuto una costante crescita, passando da una aliquota media del 3,08% registrata nel 1993 ad una aliquota media del 4,41% toccata nel 2010. L’area geografica con l’aliquota media piu’ elevata e’ quella del Nord (4,63%), seguita dal Centro (4,40%) e dal Sud e dalle Isole (4,38%). Nel 2010 le Province di Gorizia e di La Spezia sono state le uniche Amministrazioni che hanno provveduto ad una diminuzione dell’aliquota, portandola rispettivamente dal 4,90 al 4,80% e dal 5 al 3,75% mentre, sempre nello stesso anno, la Provincia di Matera ha aumentato l’aliquota portandola al valore massimo del 5%. Sono 78 su 110 le Province che hanno deliberato l’applicazione dell’aliquota massima del 5%. E’ nel contesto sopra delineato, di applicazione pressoche’ generalizzata del tributo ambientale nella misura massima consentita dalla legge, sottolinea Confedilizia, ”che andra’ a collocarsi la nuova imposta di scopo provinciale, introdotta da uno dei decreti sul federalismo e il cui regolamento attuativo sara’ adottato in sede nazionale entro il 31 ottobre”. Un’imposta, sottolinea Confedilizia, ”che potra’ essere istituita, oltre che per il finanziamento di opere pubbliche (come previsto per quella comunale, notevolmente appesantita col decreto sul federalismo municipale), anche per ‘particolari scopi istituzionali’, espressione equivoca nella quale potra’ esser fatta rientrare qualsiasi cosa. Il tutto, a carico -come nel caso dell’imposta di scopo comunale- dei soli proprietari di casa, i quali saranno i soli a finanziare opere e attivita’ di cui beneficera’ l’intera collettivita”’. La storia del tributo ambientale e quella dell’imposta di scopo provano ancora una volta, rileva la Confedilizia, ”quanto i liberali (e ancor piu’ i libertari) dicono da tempo: che un’imposta basta istituirla, per i primi anni anche con effetti quasi simbolici. Ad allargarne i confini, e il peso, ci pensano poi inesorabilmente i politici, poco alla volta”. Nel 2010 le Province di Gorizia e di La Spezia sono state le uniche Amministrazioni che han-no provveduto ad una diminuzione dell’aliquota, portandola rispettivamente dal 4,90 al 4,80% e dal 5 al 3,75% mentre, sempre nello stesso anno, la Provincia di Matera ha aumentato l’aliquota portandola al valore massimo del 5%. Sono 78 (su 110) le Province che hanno deli-berato l’applicazione dell’aliquota massima del 5%, e precisamente: Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Belluno, Benevento, Bergamo, Biella, Bologna, Brindisi, Cagliari, Caltanisset-ta, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Caserta, Catania, Catanzaro, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Ferrara, Forli’, Frosinone, Genova, Grosseto, Imperia, L’Aquila, Latina, Lec-ce, Lecco, Lodi, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Messina, Milano, Modena, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Olbia-Tempio, Oristano, Padova, Paler-mo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro-Urbino, Pescara, Piacenza, Pistoia, Potenza, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Savona, Sassari, Sie-na, Siracusa, Teramo, Terni, Torino, Trieste, Verbania, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Vi-cenza, Viterbo, Venezia.

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