Cammina l’industria dei camper. Un settore che genera in Italia piu’ di 600 milioni di euro di fatturato, di cui il 58% destinato all’export, con oltre 7.000 dipendenti, 4.000 diretti e oltre 3.000 indiretti. Il distretto industriale del caravanning made in Italy si trova in Toscana,

tra le province di Firenze e Siena, con alcuni stabilimenti nel Lazio (Pomezia) e in Abruzzo (Atessa). E’ quanto emerge dal ‘Rapporto nazionale sul Turismo en plein air in camper e in caravan 2012′, una modalita’ di viaggio ecosostenibile scelta ogni anno da 5,6 milioni di visitatori, italiani e stranieri, nonostante le carenze del sistema ricettivo nazionale. Il numero dei camper nuovi immatricolati a noleggio e’ rimasto pressoche’ costante tra il 2007 e il 2011, attorno al 15% del totale mercato. Raffrontando i camper immatricolati per il noleggio con il calo delle vendite di nuovi camper, si puo’ affermare che il noleggio rappresenta una risposta alla crisi, un’opportunita’ che consente all’utenza potenziale di scoprire il camper style.

Nord Ovest dell’Italia registra i maggiori movimenti di acquisto di camper sia nuovi che usati. Il parco circolante e’ composto per il 50,6% da veicoli con piu’ di 10 anni di anzianita’ e per il 49,4% con meno di 10. Addirittura il 35,6% ha un’eta’ superiore ai 15 anni. A livello europeo, si registra tra il 2010 e il 2011 un incremento del mercato dei camper a confronto con quello delle caravan. I Paesi con la piu’ alta densita’ di camper e caravan ogni 10.000 abitanti sono quelli del Nord e Centro Europa, come riflesso della tendenza ad avere un rapporto piu’ diretto con la natura e l’ambiente.

 

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