In Italia sono quasi 2.200 le imprese attive nel comparto radiotelevisivo: Lazio (310, 14,1% del totale nazionale), Lombardia (273, 12,4%) e Sicilia (261, 11,9%) sono le regioni a piu’ alta concentrazione di emittenti radio e tv.

Tra le province, Roma precede Milano e Napoli per numero di attivita’ del comparto: 250 le imprese della capitale (l’11,4% del totale italiano), 144 quelle del capoluogo lombardo (6,6%) e 106 le partenopee (4,8%). E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla Camera di commercio di Milano attraverso Digicamere con metodo C.a.t.i. effettuato in tre citta’ (Milano, Roma, Napoli) su un campione di 600 persone e da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2011. Da due a quattro ore al giorno e’ il tempo che, anche in vacanza, la maggioranza degli italiani (61,8%) spende in media per informarsi e distrarsi. Per quasi uno su cinque (19,3%) questo momento si dilata da quattro a otto ore, mentre solo uno su sette (14,5%) vi riserva meno di sessanta minuti. E se in generale e’ sempre la tv a fare la parte del leone (e’ il mezzo preferito da oltre un italiano su tre, da due su cinque a Napoli), cresce comunque costantemente il peso di internet (18,8%, nel 2010 era 18,2%) e soprattutto dei telefonini (8,1% nel 2011 contro il 2,1% dell’anno precedente). Rispetto al 2010 fa capolino, seppure poco diffuso, anche l’I-pad o il tablet pc, utilizzato da uno su 100. Sotto l’ombrellone o al fresco della montagna, poi, gli italiani difficilmente rinunciano alla radio: per due persone su cinque tra coloro che la scelgono, l’ascolto quotidiano dura da una a tre ore (40,4%), mentre per uno su sette (14,7%) la radio e’ addirittura il mezzo preferito d’informazione e intrattenimento. Sono soprattutto romani e napoletani (uno su quattro l’ascolta per piu’ di tre ore) a non poter fare a meno di musica, informazione e intrattenimento via FM: 16,1% e 14,9% contro il 13,3% dei meneghini, che a loro volta sono decisamente piu’ affezionati al telefonino (11,3% rispetto a una media nazionale dell’8,1%).

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