“Per chi vive di vela, per passione o per lavoro, l’America’s Cup a Napoli e’ un sogno”. Non nasconde il suo entusiasmo il presidente della sezione napoletana della Lega navale italiana, l’avvocato Alfredo Vaglieco,

 

per la possibilita’ che Napoli ospiti una tappa delle regate di qualificazione all’America’s Cup, quella che fino allo stop della sponsorizzazione si chiamava Louis Vuitton Cup. Vaglieco mette pero’ in guardia dagli errori che costarono al capoluogo campano l’edizione del 2006: “Fu una grande occasione mancata, considerando che avremmo potuto riproporre la struttura che Valencia mise in piedi in un contesto ben piu’ interessante, dal punto di vista delle bellezze naturali e delle condizioni meteo. Il discorso fu proposto in una maniera poco convincente e approssimativa, che non convinse gli organizzatori”, spiega all’ADNKRONOS Vaglieco. Gli errori commessi qualche anno fa, per Vaglieco, restano uno spauracchio, ma Napoli e’ pronta per ospitare l’evento: “Qui si fa vela da tanti anni, Napoli e’ un campo di regate straordinario – sottolinea – e non ci manca niente. Siamo tutti pronti a fare la nostra parte, abbiamo tecnici qualificati in grado di organizzare correttamente il campo e giudici internazionali di esperienza che risiedono qui. Dal punto di vista sportivo la cosa non solo non ci fa paura, ma ci da’ entusiasmo a mille”.

Un evento, quello dell’America’s Cup, che rappresenterebbe molto per l’intero movimento napoletano della vela: “Fino al 1987 la vela era apparentemente legata a pochi privilegiati, poi ci fu la svolta con la prima manifestazione con una barca italiana. L’impatto mediatico fu enorme, e potrebbe ripetersi anche questa volta”, dichiara il presidente della sezione di Napoli della Lega navale italiana, che aggiunge: “Napoli e’ una citta’ senza mare, dove il mare c’e’ ma non tutti ci arrivano. Con un progetto che si chiama ‘Una vela per sperare’, che abbiamo realizzato in collaborazione con la fondazione Albero della vita e l’associazione Altra Napoli, abbiamo dato la possibilita’ a 100 bambini dei quartieri di San Giovanni e della Sanita’ di fare corsi gratuiti di vela. Una dozzina di loro sono restati con noi perche’ sono talenti naturali e hanno dimostrato sensibilita’ da campioni”. L’America’s Cup a Napoli, conclude Vaglieco, “potrebbe provocare un rifiorire di talenti e far ritrovare alla citta’ quel rapporto con il mare che ha nel suo dna e che non riesce a esprimere”.

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