Si va verso la stretta per l’accordo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese: grazie alla mediazione del ministero dello Sviluppo economico i sindacati si sono detti disponibili a ridurre lievemente la cifra necessaria per gli incentivi alla mobilità mentre la Fiat sarebbe disponibile ad aumentare la cifra messa sul tavolo finora La casa torinese fino ad oggi era ferma su un tetto di spesa ben preciso, si parla di 15 milioni di euro, troppo basso per fare fronte ai costi della mobilità incentivata, intorno ai 21 milioni di euro (senza contare le spese collegate).

Una coperta troppo corta per mettere in funzione l’ammortizzatore sociale, che ha il compito di ridurre il bacino di lavoratori da riassumere: Dr è pronta a dare posto a 1.312 dipendenti, ma fino a ieri, giorno in cui la produzione ha chiuso i battenti, gli occupati nel sito erano pari a 1.566. Cifra a cui si deve anche aggiungere l’indotto, Di Risio, infatti, si è impegnato a dare garanzie per altri 350 lavoratori. Secondo le stime dei sindacati sarebbero in 650 a poter raggiungere i requisiti per la pensione fra sei anni, ovvero nel periodo coperto dalla cassa integrazione e dalla mobilità. I sindacati domani andranno al ministero di via Veneto pronti ad ascoltare le novità, anche se c’é il timore che comunque le risorse messe a disposizione dalla Fiat non saranno ancora pari alle loro richieste, ovvero agli importi finora sempre applicati da Fiat per accompagnare i lavoratori alle pensione (circa 30 mila euro per dipendente nei 4 anni). Ma, dopo la mediazione di Passera, i soldi disponibili per ciascun lavoratore in uscita potrebbero essere comunque sufficienti a far sì che un accordo si possa raggiungere. Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, sottolinea “l’importante ruolo del neoministro, che ha così voluto dare un’ importante accelerata”. Il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, ora si dice “ottimista” ed evidenzia “Fiat farà qualche sforzo”. Sulla stessa linea l’Ugl, con il segretario nazionale Antonio D’Analfo che si definisce “fiducioso”. Mentre il responsabile auto della Fiom, Enzo Masini, continua a ritenersi “un po’ scettico” nei confronti degli impegni che il Lingotto metterà in campo, ma ribadisce che “la voltà di trovare un’intesa c’é”.

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