CASERTA – I Capigruppo Consiliari sono stati informati solo stamani alle 12:00, in una riunione indetta dall’Assessore al ramo, in merito alle “Leuciane”. Rispetto alla più totale mancanza di comunicazione che ha, sinora, caratterizzato i rapporti tra l’Esecutivo ed il Consiglio – organo che pur rappresenta la sovranità popolare – questo potrebbe rappresentare un elemento di discontinuità, se non fosse per quell’intempestività che ha impedito -ed impedisce – ai Consiglieri – in particolare a quelli d’Opposizione – di esercitare il loro precipuo ruolo di controllo, attraverso iniziative singole, ovvero per il tramite delle Commissioni di Vigilanza, tra cui quella sugli “Atti della Giunta Comunale”. Tuttavia, neanche in questa occasione, l’Assessore – che pur ha assunto l’iniziativa dell’incontro – si è prestato a rispondere a quelle domande che non possono attendere oltremodo una risposta chiara ed esauriente e che, sic stantibus rebus, saranno presentate in maniera formale in un’apposita interrogazione. Con le “Leuciane”, invero, si ripete quanto già si è verificato in occasione della cosiddetta “Estate a Caserta”, cioè che vi siano soggetti privati cui sia stata demandata in toto la gestione di un’intera rassegna, in assenza di qualunque bando di selezione, per titoli o quant’altro, e, quindi, del rispetto di qualsivoglia evidenza pubblicistica. Si sarebbe proceduto, dunque, per affidi diretti?! In attesa di approfondimenti, ci rifiutiamo financo di pensare che ciò si sia potuto verificare, oltretutto in un Capoluogo, anche perché un simile comportamento meriterebbe l’immediata attenzione delle Autorità competenti. Certo è che l’ “Estate a Caserta” – come più volte stigmatizzato anche dalle Associazioni di Categoria, che hanno visto non poco compressi i diritti dei propri Associati – è partita in assenza di qualsivoglia autorizzazione, che sarebbe pervenuta solo postuma (in autotutela?) nell’imbarazzo innanzitutto della Polizia Municipale, chiamata più volte ad intervenire. Le normative in materia di igiene pubblica, quelle relative alla pressione acustica sarebbero rimaste solo parzialmente attuate, in assenza, almeno nei primi giorni della rassegna, di tutti quei pareri – Vigili del Fuoco, ASL, ecc. – che sono preventivi, ragion per cui, qualora si fosse realizzata una tradiva acquisizione degli stessi, essa non sarebbe idonea a sanare gli abusi compiuti. L’Amministrazione, in quella occasione – come per le “Leuciane”- pone l’accento sul fatto che ambedue le manifestazioni sarebbero a costo zero per l’Ente. A nostro sommesso avviso, tuttavia, la gestione dei fondi regionali stanziati per la rassegna in corso fa sì che, almeno quest’ultima, vada correttamente individuata come attività a titolo oneroso e richieda, perciò, la più piena osservanza di tutte le tutele di Legge in materia di pubblicità. Si Precisa, per qualche amministratore per cui questo termine ha la sola accezione di “reclame”, che se ne fa, qui, uso nel senso giuridico. Né si può addurre, quale giustificazione, il fatto che, con qualche soggetto privato, sarebbero in essere contratti non ancora scaduti, atteso che – come è ben noto – se gli stessi dovessero contenere vizi gravi (quali il non rispetto delle evidenze pubblicistiche o quant’altro) – essi sarebbero nulli, de iure. La questione è di non poca rilevanza atteso che, se è vero che il Comune da questa attività non trae una fonte di guadagno – la qualcosa appare, già di per sé, assolutamente discutibilissima, in tempi di casse deficitarie, mentre viene addirittura fatta oggetto di vanto – ci sarebbe chi da ambedue le rassegne ha tratto – e trae – non poco profitto. Se, poi, venissero confermati alcuni nepotismi, sia nell’affidamento (sempre diretto?!) della gestione della “notte bianca”, nell’ambito delle Leuciane, che in quello di talune attività collaterali (comunicazione, ufficio stampa, grafica, ecc.) la questione assumerebbe rilevanza ancora maggiore. Sta di fatto che una delle poche attrattive degne di nota – qual è la mostra “F for Fake”, ad oggi, appare ancora “in forse” perché c’è chi, “ingenuamente”, pensa che vi siano collezionisti o galleristi disposti ad imprestare le proprie opere, in assenza di qualsivoglia copertura assicurativa o di adeguati mezzi di trasporto ed espositivi, anche qui, perché – sempre ad oggi – non sarebbero state fatte gare per la scelta dei prestatori d’opera dianzi elencati. Il resto?! Parva res, con l’eccezione del conferimento di un premio ad un’attrice dal curriculum di indiscutibile valore internazionale – qual è m.me Deneuve, che, peraltro, ha esercitato, da sempre, non poco fascino su chi scrive – ma che non si comprende cosa abbia dato al nostro Paese, in generale, ed alla Campania ed a Caserta, in particolare. Non un filo conduttore, ciò che da sempre ha rappresentato un profondo limite per la rassegna (chi comprerebbe l’intero pacchetto per ritrovarsi al suo interno cadute di tono impressionanti, o, comunque, rappresentazioni diatoniche rispetto al proprio gusto?!); non una mission territoriale, capace di valorizzare una realtà e le sue tradizioni; questione di primaria importanza in un quadro socio-politico che guarda solo a Nord, ed in occasione delle celebrazioni dei centocinquant’anni di un Unità da cui il Sud ha tratto, in via quasi esclusiva, nocumento. E questo va detto anche da chi – come lo scrivente – è un repubblicano ed un unitarista convinto, tutt’altro che nostalgico o secessionista, ma che non può non pensare agli effetti che avrebbe avuto un’Unità costruita in maniera ben diversa, nel rispetto delle specificità e delle tradizioni. Una cosa raffazzonata, tanto per farla, perché le Leuciane non potevano interrompersi. Una rassegna che conferma l’inadeguatezza di un’Amministrazione che continua, annaspando, a navigare a vista. Ma di questo si parlerà nei prossimi giorni.

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