
Con la sua consueta onestà intellettuale risponde “al solito bugiardo anonimo, che insinua e costruisce fango”. E ironizza sullo slogan elettorale di Enzo Guida e company: “Solo cose belle per loro”. Infine aggiunge che “tutti sono bravi a fare proclami e programmi, ma la vera piattaforma programmatica è lo stile dell’azione politico-amministrativa” che deve essere “basata su trasparenza, moralità e democrazia”. Al netto del campo in cui giocherà la sua partita alle comunali 2026, Giuseppe Fiorillo è una persona pulita e uno stimato professionista. Non vi è dubbio. E non è poco. Anzi, è tanta roba in un contesto storico-sociale nel quale, come lui stesso rimarca, “sono venuti meno i principi di trasparenza, moralità e democrazia”, che rappresentano per il candidato sindaco di Cesa in Comune punti di riferimento essenziali, da cui ripartire per spazzare via il “sistema” messo in piedi da “chi non indietreggia neanche di fronte alle sentenze della giustizia”. Chi non fa un passo indietro nemmeno dopo una condanna in primo grado per stalking ai danni dell’ex moglie è ovviamente Enzo Guida. Quello che fa “solo cose belle per loro”, intendendo “per loro” i componenti del cerchio magico del sindaco. Parenti stretti che grazie allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi comunali si sono accaparrati il posto fisso a Casagiove, Sant’Arpino e Mondragone. In ordine temporale Carlo Perfetto, marito del vicesindaco Giusy Guarino, Alessia Autiero, figlia del capogruppo di maggioranza Nicola Autiero, e Antonio Borzacchiello, candidato alle ultime comunali nella lista Nuova Primavera Cesana.

Per non tacere dei beneficiari di faraonici incarichi professionali, tutti conferiti in modo diretto, senza rispettare i “principi di libera concorrenza e rotazione” scolpiti nel codice dei contratti pubblici e ribaditi ad ogni piè sospinto dall’Autorità nazionale anticorruzione (in basso il link del video social di Eugenio Oliva di Cesa Futura). In appena un triennio, quello finito sotto i raggi x di Italia Notizie, i prescelti hanno incassato quasi 300mila euro. Si tratta di Umberto Marino, cugino dell’assessore Alfonso Marrandino, Luigi Marrandino, zio di Erika Alma, convivente di Guida, Luigi Migliaccio, parente dell’assessore Turco, e di Michele Autiero, fratello di Nicola Autiero. Con il capitolo “ad personam” di Cesario Villano, cugino omonimo dell’ex assessore ai Lavori pubblici, oggi consigliere comunale. L’architetto ha intascato addirittura 100mila euro, grazie a due incarichi diretti, uno dei quali, quello per la ristrutturazione dell’ex Palestra del Fanciullo, addirittura di 77mila euro.
Tutti ricorderanno che nella scorsa campagna elettorale Villano si autodefinì “il 13esimo candidato” della lista di Guida. E tutti hanno impresso nella mente che la moglie, Mariateresa Marrandino, è funzionaria comunale a Cesa, in seguito al “ripescaggio” dello scorrimento delle graduatorie, dopo aver partecipato a un concorso, sempre a Cesa. È noto a tutti anche il successivo spostamento dal comando vigili urbani al settore anagrafe. Scenario ampiamente previsto da Uniti per Cesa, l’opposizione vera, per capirci. Ci sia consentita una riflessione en passant: grazie ai concorsi comunali sono stati assunti anche Piero Cappello e Giacomo Petrarca, entrambi già in servizio tramite l’ex articolo 110 del Tuel, cioè su incarico “fiduciario” del sindaco Guida. A Cesa è recentemente approdato Alessandro Belardo, cognato del fratello dello stesso Guida e residente a Sant’Arpino, dove si è sistemata Alessia Autiero, figlia di Nicola Autiero. Insomma, un cerchio magico palesemente tragico per la democrazia, quindi per la popolazione.
Ed ecco le “cose belle solo per loro” di cui parla Fiorillo. Che risponde in modo dialettico alla sollecitazione di Italia Notizie. “C’è sempre tempo – afferma – per presentarvi il “famoso” libro dei sogni, per il momento vi dovete accontentare di idee, progettualità e dedizione imparziale”. Ma il candidato sindaco di Cesa in Comune va comunque nel merito di importanti tematiche e indica alcune sue priorità, tra cui “i progetti di educazione alla legalità, la riorganizzazione degli uffici comunali, la tutela del cimitero, la pubblica illuminazione, il miglioramento del servizio di spazzamento e raccolta della nettezza urbana e il piano traffico”. Poi Fiorillo lancia l’affondo: “Sono trascorsi 10 anni dell’amministrazione in corso e #solocosebelle# per loro. Cose brutte per il resto dei cittadini, come l’aumento delle tasse e il calo delle iscrizioni e con la contestuale fuga degli alunni verso i paesi limitrofi, oltre che una sala Siani già realizzata in parte con i fondi del terremoto negli anni ‘80 e ‘90”.

Per il candidato sindaco di Cesa in Comune sui social e sui media campeggiano “solo fotografie di propaganda della Palestra del Fanciullo, mentre in 10 anni sarebbe tato già possibile costruire un centro di ricovero per anziani ammalati oppure un centro di sviluppo per tutti i commercianti locali”. Per non parlare “del campo parrocchiale e del campo sportivo e del danno erariale che si paventa per alcune scelte sbagliate. Invece di fare “mea culpa” – conclude Fiorillo -, assistiamo ad attacchi intenzionali che hanno sempre una precisa direzione e l’obiettivo di ferire con cattiveria premeditata la sensibilità delle persone che cercano di contrastare il “sistema” che si è consolidato negli ultimi 10 anni”.
Ci è voluto un po’ per dire la sua, ma quando ha deciso di farlo Giuseppe Fiorillo non si è rifugiato dietro il paravento del politichese o nel nascondiglio propagandistico delle promesse-spot. È un bene per il dibattito locale. È un bene per la città. Soprattutto per l’ampia fetta di popolazione “sana” tenuta puntualmente fuori dal cerchio magico. Che è il sintomo tragico di un’amministrazione comunale ripiegata su sé stessa e sugli amici degli amici. O peggio ancora, dei parenti.
Mario De Michele
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