Da Pozzuoli, con i suoi 80mila abitanti, a Casamarciano, che ne ha poco più di 3000, passando per centri importanti come Acerra, Nola, Portici, Somma Vesuviana. È una platea ampia quella chiamata al voto per le comunali del 12 giugno in provincia di Napoli. Sono 13 i Comuni all’appuntamento con le urne: manca Torre Annunziata, sciolto per infiltrazioni della camorra pochi giorni fa (ma il provvedimento era già stato annunciato). Saranno anche elezioni locali, ma il piano politico fornisce più di uno spunto. Spicca la latitanza del centrodestra, che in alcuni centri, come Ischia e Nola, non presenta liste e in altri, come Portici, si limita a correre sotto un unico simbolo, quello di Fratelli d’Italia, che oggi ha il maggiore appeal nella coalizione. Proseguono le difficoltà per Forza Italia, ormai lontana dai fasti degli anni d’oro: il partito non è presente, con il proprio simbolo, in nessuno dei comuni al voto. In alcune città, come Nola, gli azzurri si celano sotto le insegne civiche ma l’assenza di una lista non è un bel segnale, peraltro alla vigilia (venerdì e sabato prossimi) della visita di Silvio Berlusconi. Clamoroso, in questo senso, il caso di Ischia, la terra del coordinatore regionale Domenico De Siano. Fa riflettere anche l’assenza della Lega, che non riesce a radicarsi. Sull’altro fronte, il M5s trova in diversi casi l’accordo col Pd, ma il gioco delle alleanze certifica pure una certa subalternità dei grillini ai dem, che di fatto indicano il candidato sindaco. Fa eccezione Pozzuoli, dove il movimento di Conte sceglie la corsa solitaria dopo l’inchiesta che ha coinvolto il sindaco uscente Vincenzo Figliolia, e Portici, dove a sinistra si è formato un fronte contro il sindaco uscente Enzo Cuomo. Sempre a Pozzuoli, il Pd, dilaniato da lacerazioni interne, rinuncia a presentare una lista propria. Nel centro flegreo sono cinque i candidati a sindaco: due (Luigi Manzoni e Paolo Ismeno) vengono dal partito di Letta, Antonio Caso rappresenta i Cinque Stelle, Paolo Guerriero sta sotto il simbolo di Fratelli d’Italia, Raffaele Postiglione con Potere al Popolo e civiche. A Portici i dem convergono su Cuomo, politico di lungo corso che proprio non piace alla base grillina, che infatti corre con Aldo Agnello indicato dai Verdi, nonostante l’incontro di sette giorni fa tra il ministro Luigi Di Maio e lo stesso Cuomo. A Portici, invece, i centrodestra esce dall’angolo all’ultimo momento candidando il docente di Agraria Mauro Mori: con lui solo la lista di Fdi che, però, include anche esponenti di Forza Italia e Lega.

Pd e M5s trovano un’intesa ad Acerra, dove i pentastellati hanno sempre condotto una battaglia di opposizione molto dura nei confronti dei pezzi di centrosinistra che governavano la città. Alla fine l’accordo c’è stato sul presidente del consiglio comunale, il civico Andrea Piatto (con la grillina Carmela Auriemma indicata, simbolicamente, come co-sindaca), ma l’area che fa capo al sindaco uscente Raffaele Lettieri converge su Tito D’Errico, e il centrodestra, anch’esso in fibrillazione fino all’ultimo secondo, ha scelto Vincenzo Crimaldi. È battaglia a quattro a Nola, dove qualche mese fa fu mandato a casa Gaetano Minieri dopo un’esperienza assai breve. L’ex sindaco ha scelto di non ripresentarsi e così il centrodestra sostiene Maurizio Barbato con tutte civiche e il centrosinistra, con Pd e M5s, il magistrato del Tar Carlo Buonauro, con Raffaele Parisi e Giovanni Mauro a fare da outsider. Il numero dei candidati a sindaco si è ristretto a Somma Vesuviana, Ischia e Sant’Antimo, dove non ci sarà ballottaggio perché gli aspiranti sono soltanto due. A Somma, 35mila abitanti e una frammentazione politica che non è mai mancata, corrono l’uscente Salvatore Di Sarno e Giuseppe Bianco, medico ospedaliero. Ed è faida nel centrosinistra perché Pd e Psi stanno con Bianco e Verdi, mentre M5s è con Di Sarno. Non pervenuto il centrodestra, con Fdi che sostiene Di Sarno ma ha ritirato il simbolo. Due soli candidati anche ad Ischia, ma l’uscente Pd Enzo Ferrandino ha, in pratica, sbaragliato la concorrenza di centrodestra prima ancora della presentazione delle liste. Polemiche e tensioni hanno bloccato tutti i tentativi dell’area moderata e l’unica alternativa a Ferrandino è il marxista leninista Gennaro Savio. A Sant’Antimo i candidati sono Giuseppe Italia (civiche) e Massimo Buonauro, civiche e Pd. Tra i centri con meno di 15mila abitanti, c’è già un sindaco (salvo il raggiungimento del quorum): è Anna Ammendola, che a Lettere è stata l’unica a presentare la lista.

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