“E’ in atto una campagna di aggressione mirata e di falsificazione che si accompagna sempre all’aggressione politica. Non possiamo dare spazio a chi adotta uno stile da stracciarola, fatto di volgarità, approssimazione, arroganza e mistificazione. Dobbiamo evitare di dare spazio a questi atteggiamenti: le cose che riguardano la Campania si decidono a Napoli e non a Roma e men che mai nelle stanze del Presidente del Consiglio. Mi è stato riferito che ieri la Presidente del Consiglio si è esibita in una performance con l’adozione di quello stile cui facevo cenno”. Lo ha detto il presidente della Campania Vincenzo De Luca in una diretta Fb, replicando alle accuse lanciate ieri dalla premier Meloni sull’utilizzo dei fondi di coesione da parte della Campania per finanziare sagre ed appuntamenti di poco rilievo come “la festa del caciocavallo”. “L’unico che ha offeso con dichiarazioni insultanti è stato il premier, negli atti pubblici, non nelle stupidaggini rubate che in un paese civile non contano nulla”, ha aggiunto De Luca tornando sulle polemiche per le dichiarazioni di Meloni sulla manifestazione promossa a Roma da Regione e Anci venerdì scorso, con il commento-insulto finale del governatore alla premier. “Dire a centinaia di sindaci ‘andate a lavorare’, con toni di razzismo intollerabile. Il premier avrebbe dovuto chiedere scusa ai sindaci che rappresentano milioni di cittadini, non perché nominati come avviene in Parlamento ma in quanto eletti direttamente. Dovrebbe scusarsi anche chi dice ‘me ne frego’ a qualche presidente di Regione. Abbiamo conosciuto la sottocultura del ‘me ne frego’, sarebbe consigliabile per il premier uscire da quella temperie sottoculturale. Qualche anno fa il premier guidava allegramente in via del Corso un corteo contro le vaccinazioni covid. Ricordo le sparate demagogiche sull’abolizione delle accise, il numero chiuso a medicina, si prometteva tutto a tutti. Quel tempo dovrebbe essere concluso”. “Visto che il presidente del Consiglio mi ha tirato in ballo la ringrazio per l’attenzione perché mi sta facendo diventare l’antagonista principe del governo, ma io sono un modesto artigiano della politica mica come lei che è formidabile. Ora visto che mi tira in ballo, vorrei proporre un dibattito pubblico al premier, mi dia questa consolazione: o mi lascia in pace o facciamo un dibattito pubblico. Non scappate, non fate i conigli”. Il governatore campano Vincenzo De Luca affida all’appuntamento social del venerdì la replica alle accuse lanciate ieri dal premier Meloni sull’utilizzo dei fondi di coesione da parte della Campania per finanziare sagre ed appuntamenti di poco rilievo come “la festa del caciocavallo”. “E’ in atto – dice il governatore – una campagna di falsificazione perché hanno valutato che De Luca è uno che non si piega e non si vende e dunque andava colpito. Hanno valutato pure che l’esperienza di governo della Campania è di avanguardia ma ovviamente questo dà un qualche fastidio perché l’esperienza di governo della Campania sfugge dall’immagine del Sud cialtrone e inefficiente. Siamo la regione che ha accettato la sfida dei risultati amministrativi, della trasparenza e dell’efficienza”.

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