«Io non posso stare con gli irresponsabili». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine di un incontro che si sta svolgendo all’Interporto di Nola sulle future alleanze politiche. «Io non posso stare con quelli che hanno causato questo disastro – ha aggiunto Di Maio – È la prima volta che nella storia repubblicana che si va a votare a settembre e possiamo dirci che gli italiani non saranno contentissimi di trovare una campagna elettorale in pieno agosto, quando avrebbero voluto riposarsi qualche giorno». «Adesso inizia una campagna elettorale, per colpa di Conte e Salvini che hanno fatto cadere il Governo Draghi, in un momento in cui dovevamo approvare delle riforme importanti in Parlamento. Dobbiamo tutti cogliere come forze politiche l’appello del Presidente della Repubblica Mattarella a realizzare in Parlamento anche a Camere sciolte quelle riforme che servono per ottenere i 20 miliardi di euro del Pnrr a fine anno, che è un’altra rata importante». Secondo Di Maio «il rischio di perdere i fondi del Pnrr dopo la caduta del Governo Draghi è sicuramente legato alla responsabilità dei partiti che dimostreranno nei prossimi mesi». «Io credo che gli italiani presenteranno un conto salatissimo a Salvini e Conte per quello che hanno fatto». «Peccato però – ha aggiunto – che, per via della loro decisione e dell’instabilità che hanno creato, anche Salvini e Conte stanno presentando un conto salato agli italiani, perché nei prossimi mesi, quando aumenteranno ulteriormente bollette e costi della benzina, sappiamo benissimo di chi è la colpa. Questi signori non possono pensare di accampare delle soluzioni, perché noi con il Governo dimissionario non possiamo vincere la battaglia al tetto massimo al prezzo del gas in Europa, che era l’unico modo che avevamo per abbassare i costi. Mi dispiace che sia andata così, ma quando questi signori verranno in campagna elettorale a proporvi delle soluzioni, lo dico agli italiani, rispondete che potevano trovare la soluzione e hanno deciso di far cadere il Governo». «L’agenda Draghi non può cadere nella polvere. L’agenda Draghi stava risollevando il Paese, stava portando prestigio al Paese a livello internazionale ai tavoli internazionali e questo lo riconoscono tutti. Noi la raccoglieremo». «Serve in questo momento un grande raggruppamento di unità nazionale, il più inclusivo possibile, che decida con responsabilità di portare avanti l’agenda che stavamo realizzando al Governo». Un’agenda, ha sottolineato Di Maio, «che passa per la riduzione del cuneo fiscale, per un salario minimo ma negoziato con le parti, che passa per il tetto massimo al prezzo del gas in Europa per ridurre i costi delle bollette per imprese e cittadini». Conte, che voleva rappresentare il cambiamento, in pratica si è solo macchiato dell’azione politica di buttare giù il Governo e isolare la sua forza politica». «Quello non è più il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto Di Maio – è il partito di Conte che si è auto isolato, ha distrutto il Governo e ha messo in difficoltà il Paese».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui