
Prima un vibrante, quasi feroce, scontro con l’opposizione, in prima linea Mauro Baldascino, Mario De Michele e Dino Carratù, poi il varo del rendiconto con la maggioranza compatta. In serata, a lavori ampiamente conclusi, la rimodulazione delle deleghe agli assessori. Per Franco Matacena è stata una giornata campale. Dopo la corrida in aula sulle sue roboanti frasi su presunti “ricatti e condizionamenti” all’interno della coalizione e altre schermaglie su questioni amministrative, il sindaco ha portato a casa senza scossoni il “sì” al conto consuntivo, ottimamente confezionato da Mariano D’Amore, e ha chiuso la lunga crisi in cui era rimasta incagliata la squadra di governo. Nel bene e nel male potremmo dire che è stato il “Matacena Day”. La fascia tricolore è stata poco convincente sul duello mediatico con Giovanni Innocenti spostando l’attenzione su altre tematiche. Mentre ha calato il poker sul tavolo politico interno. “Sulle deleghe non cambio idea, chi non è d’accordo è libero di uscire dalla maggioranza”, ha tuonato in assise Matacena, mostrando forse per la prima volta in un anno fermezza e intransigenza. Gli alleati si sono allineati, scusate il gioco di parole, e hanno votato senza colpi di coda a favore del rendiconto.

Poche ore dopo è arrivato il conferimento delle deleghe, sulle quali ovviamente c’era già un accordo di massima con tutti, inclusa Aversa Azzurra, che per ora ha sotterrato l’ascia di guerra. Se il primo tentativo andò a vuoto stavolta tutti gli assessori hanno controfirmato il decreto sindacale. Anche la “seconda mano” della partita nella maggioranza è stata vinta dal primo cittadino. Partiamo proprio dal team di Gianpaolo Dello Vicario. L’assessore Tania Barella ha incassato qualche delega in più, ma non ha fatto il pienone. Si occuperà di Affari generali, Pubblica istruzione e Asili nido, Programmazione scolastica, Sviluppo e recupero delle periferie e Transizione, quai certamente ecologica, visto che su transizioni di altro tipo non si è mai discusso. Ma nella nomina non è specificato. Vedremo.

Olga Diana, nonostante il “disastro ambientale” e il tradimento politico ad Aversa Moderata, rimane in sella con il beneplacito di Innocenti. Poi si dice che il leader dei Moderati normanni è cattivo. Diana è stata però alleggerita un bel po’ e si è dovuta accontentare di Mobilità e Smart City, Aree e Impianti industriali e Politiche di contrasto alla violenza di genere. Eufrasia Cannolicchio invece ha rimpinguato il bottino e ha incassato Igiene urbana (nel mirino del suo gruppo da tempo) Politiche sociali, Polizia municipale, Pari opportunità, Viabilità, Protezione civile e Rapporti con l’Asl. D’Amore, uno dei pochi bravi in giunta, continuerà, per fortuna della città, a dedicarsi a Bilancio, Tributi, Programmazione complessa e negoziata, Pnrr-Prius e Partenariato pubblico-privato. Francesco Sagliocco di Noi Aversani, che avrà pure i suoi limiti ma è un gran lavoratore, mantiene Lavori pubblici, Edilizia scolastica, Personale e Cimitero, ma perde lo Sport che, assieme a molte altre deleghe, restano nelle mani di Matacena per una successiva ridistribuzione, a partire da quella all’Asi, oltre che quelle a Turismo e Cultura, Aversa Millenaria, Eventi, Impianti sportivi, Verde pubblico e parchi, Sicurezza, Trasparenza e Legalità.

Orlando De Cristofaro di Immagina Aversa, che finora se l’è cavata piuttosto bene, rimane tra gli assessori più oberati con Urbanistica ed Edilizia privata, Pubblica illuminazione, Rigenerazione urbana, Arredo urbano, Attività produttive, Fiere e Mercato ortofrutticolo. Sempre più spolpato, se l’è sudato sul campo, il vicesindaco Alfonso Oliva, il primo in assoluto nella hit parade dei peggiori. Il braccio destro di Matacena e suo accompagnatore ufficiale, seguito a ruota da Nicola De Chiara (che a volte rotola più che camminare), si occuperà di Contenzioso, Patrimonio e Rapporti con il Tribunale. Quest’ultima è una delega da brividi o a doppio taglio. Fate voi.
Mario De Michele