Altro che politica. Siamo al burlesque. Peraltro nella sua spettacolarizzazione più deteriore. In questo caso il proscenio spetta di diritto a Enzo Guida. Nel rispondere alla diffida del prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, inviata in seguito alla segnalazione dei consiglieri di opposizione Ernesto Ferrante, Amelia Bortone, Carmine Alma e Maria Verde, il sindaco di Cesa fa sfoggio di un’inventiva degna di John Fante nel suo massimo stato di grazia di romanziere. Pomo della discordia la mancata risposta all’interrogazione consiliare del gruppo Uniti per Cesa su tre bandi indetti dall’Ambito socio-sanitario C6 per la selezione del nuovo coordinatore e di due figure professionali. Oltre che sui ritardi nella mancata approvazione del Piano di Zona, cioè del documento di programmazione che consente l’erogazione di servizi essenziali per le fasce sociali più deboli. L’interrogazione presentata dalla minoranza risale addirittura al 15 dicembre 2020. Da oltre 2 mesi e mezzo quella richiesta è rimasta, per usare un magnifico verso di Pirandello, come una cosa posata in un angolo e dimenticata. Nessuno ha risposto a Ferrante, Bortone, Alma e Verde, i quali giustamente hanno chiamato in causa il prefetto.

Enzo Guida

Ed ecco che Guida prende carta e penna e scrive una pagina memorabile di letteratura postmoderna. Pynchon gli fa un baffo. Sapete come si giustifica con la Prefettura? “L’assessore Giusy Guarino, delegata ai Servizi sociali, in quel periodo ebbe ad essere ricoverata”, parole testuali (foto in basso). Il colpo di genio narrativo arriva nella frase successiva: “Notizia questa ben nota al consigliere comunale di minoranza Verde Maria, che svolge la professione di infermiera, presente al Pronto Soccorso di Aversa, quando la stessa è stata ricoverata per motivi di salute”. Di fronte a cotanta fantasia anche Pennac si inchinerebbe. Una prestazione d’opera d’ingegno di tale cifra avanguardista farebbe tentennare il dadaista Tzara o il futurista Marinetti (che sicuramente piace a Ferrante). Sul piano letterario chapeau. Sotto il profilo amministrativo la ricostruzione romanzata di Guida non regge. Le rimostranze dell’opposizione sarebbero immotivate poiché la Verde, in qualità di infermiera del Pronto Soccorso, non poteva non sapere del ricovero dell’assessore Guarino, degente nel reparto di Chirurgia. Beh, direbbe il poeta: “Non so dire se il riso o la pietà prevale”. In modo prosaico Di Pietro eccepirebbe: “Che c’azzecca?”. Più che una motivazione sembra uno sberleffo al prefetto. Dal 15 dicembre 2020 al 5 marzo 2021 l’assessore Guarino ha partecipato a quasi tutte le riunioni dei tavoli istituzionali dell’Ambito C6. Lo si evince dai verbali degli incontri (l’ultimo si è tenuto ieri). Per non parlare di fior fiori di testimoni che possono confermarlo.

Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde

Si suppone quindi che quella che il sindaco di Cesa vorrebbe far passare, con piglio da romanziere fantasy, come una lungodegenza sia in realtà un’indisposizione fisica, per fortuna, ben più delimitata nel tempo. Sette-dieci giorni? Chissà. Ma torniamo bambini e prendiamo per vera l’immaginifica favola di Guida. Se la Guarino non si è potuta dedicare per oltre 2 mesi e mezzo all’attività amministrativa allora si presume che non abbia nemmeno intascato l’indennità di carica. Per scelta etico-politica l’assessore ai Servizi sociali avrebbe dovuto rinunciare ad almeno due stipendi. Fatto sta che il “caso Ambito C6” ha inasprito i rapporti tra maggioranza e opposizione, al punto che lo scorso fine settimana è scoppiata una guerra sul mancato utilizzo delle mascherine da parte di alcuni consiglieri che si trovavano in piazza. Sarebbe partita una raffica di segnalazioni ai vigili e ai carabinieri. “Quello è senza mascherina ed è consigliere comunale”. Ancora: “Pure quell’altro è consigliere e non indossa la mascherina”.

Sarà una leggenda metropolitana ma circola addirittura voce che un consigliere comunale di un Comune limitrofo abbia marcato a uomo (è insuperabile nei mucchi selvaggi in area) i presunti trasgressori. Alla luce del dilagante fenomeno delle deiezioni canine sparse qua e là sui marciapiedi di Cesa è auspicabile che lo stesso consigliere comunale dia la caccia anche ai proprietari di cani sprovvisti di paletta e sacchetto. Sarebbe un’opera meritoria.  

UNO STRALCIO DELLA MISSIVA DI ENZO GUIDA AL PREFETTO

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