Come brand dell’amministrazione comunale griffata Antonino Santillo è sicuramente azzeccatissimo. È una trovata geniale il “Monnezza city” ideato dal creativo assessore all’Ambiente Pasquale Pellino. Per lanciare il nuovo marchio di Orta di Atella non serve una campagna pubblicitaria. Basta farsi un giro per la città. In molte strade sono state allestite opere d’arte originali e autoctone. Una si chiama: “La montagna incantata dai rifiuti”, in omaggio a Thomas Mann. Un’altra: “Cumuli di sacchetti sui marciapiedi”, copyright Pellino&Pellino, per rivendicarne il successo. E ancora: “Immondizia non raccolta, aspetta e spera”, capolavoro rivolto agli ottimisti inguaribili. Probabilmente l’assessore all’Ambiente si è ispirato all’avanguardista Maurizio Cattelan. Infatti, in un primo momento, Pellino aveva in mente di esporre in pubblico una riedizione, riveduta e corretta, della celebre “banana” recentemente battuta all’asta per oltre 6 milioni di dollari. Voleva mettere in mostra un’opera impegnativa, il “Cetriolo d’artista”. Poi ci ha ripensato. Meglio puntare sui rifiuti, una via di mezzo tra Cattelan e Piero Manzoni, celeberrimo autore delle scatolette di sterco. E in effetti, come ogni lavoro veramente artistico, il “Monnezza city” di Pellino sta alimentando un vivacissimo dibattito nell’opinione pubblica. Sui social impazzano le foto di sacchetti sparsi ovunque. “Meglio il cetriolo, ci siamo abituati da anni”, sostiene più di uno. “No, meglio la banana, avremmo fatto soldi a palate”, rispondono altri. Ma l’assessore Pellino non ne vuole sapere. Va avanti per la sua strada, saltellando come un canguro australiano tra un sacchetto e l’altro. E non ha tutti i torti. Con il “Monnezza city” si va sul sicuro. Ricoprendo la città di immondizia non sarà complicato trovare anche cetrioli e banane. Saranno accontenti tutti i cittadini, soprattutto quelli che pagano la Tari, entusiasti per un “servizio” di cui non si dimenticheranno più. “E questo ce lo fa”, direbbe Totò a Milano. Ma siamo ad Orta di Atella. E non c’è proprio niente da ridere.

Mario De Michele

LA FOTOGALLERY DEL MONNEZZA CITY


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