“Ci sono tre misure che vedono un’opinione largamente convergente: un intervento per i giovani, un rinvio sull’Iva perché colpisce in modo particolare i senza reddito e l’Imu su cui c’é una differenza che divide Pd e Pdl. Rispetto a queste tre esigenze, che stanno in questo ordine esatto di importanza, il problema è il reperimento delle risorse. Il nervosismo del Pdl non è un segno di forza, al contrario mostra debolezza perché è uscito malissimo dalle amministrative” e per le vicende giudiziarie di Berlusconi, “un insieme di fattori che li spinge a lanciare questi continui ultimatum.

Farebbero meglio a smetterla”. Così il segretario del Pd Guglielmo Epifani in un’intervista all’Unità. Al congresso del Pd “ci sono due questioni centrali a cui si dovrà rispondere: il rafforzamento dell’identità politica e ideale del partito e il confronto tra i candidati segretari. Queste devono essere due fasi distinte e la prima non può essere opera del gruppo dirigente, ma della nostra base che va coinvolta nei circoli, aperti, in una funzione propositiva e di ascolto”, afferma Epifani. “Stavolta si parte dal basso, il confronto tra i candidati avverrà soltanto dopo”. Il segretario interviene quindi sulla separazione tra leadership e premiership: “il segretario del partito può candidarsi alla guida del Paese senza però che ci sia automatismo”. Parlando delle riforme istituzionali, “la soluzione migliore é rafforzare il sistema parlamentare”, dice Epifani, che nell’intervista commenta anche la manifestazione unitaria dei sindacati di ieri: “é un bel segnale in un momento di crisi acuta”.

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