Come per ogni debutto che si rispetti anche l’esecutivo guidato da Mario Monti e’ al centro dell’attenzione di deputati e leader nell’aula di Montecitorio. Il premier e diversi ministri, in particolare quello degli Esteri Giulio Terzi sono al centro dei saluti dei parlamentari che si avvicinano per complimentarsi.

Fra gli altri, hanno salutato Monti l’esponente repubblicano Giorgio La Malfa e il fondatore del Pd Walter Veltroni. Anche il presidente del Copasir Massimo D’Alema si avvicina ai banchi del governo per porgere i suoi saluti ad alcuni ministri. Nel suo discorso il premier incaricato ha ribadito le linee programmatiche già esplicate al Senato e spiegato che lui non rappresenta i poteri forzi. “Su di me l”Economist’ disse: il mondo degli affari americano considera Monti il Saddam Hussein del business”. Lo stesso presidente del Consiglio e’ tornato, nel suo discorso alla Camera, sui suoi trascorsi da commissario europeo della Concorrenza per respingere con forza l’accusa che il governo sia condizionato dai poteri forti. “Di poteri forti in Italia non ne conosco, magari l’Italia ne avesse un po’ di piu’ -ha spiegato Monti-. Se per poteri forti intendiamo quelli veri, che nel mondo ci sono, io ho avuto il privilegio di vederli quasi tutti come commissario alla Concorrenza”. ”Gli onorevoli che hanno manifestato dubbi sulla mia indipendenza di giudizio magari sono giovani, non ricordano -ha proseguito-. Ma quei poteri se lo ricordano ancora. Il giorno in cui proibii una fusione tra due grandissime societa’ americane, benche’ fosse intervenuto il presidente degli Stati Uniti su di me, l”Economist’ disse: il mondo degli affari americano considera Monti il Saddam Hussein del business”. Monti ha concluso: “Per questo siamo leggermente disturbati, ma tocca a noi dimostrare che non avete ragione voi”.

 

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