“Non fingo che i problemi non esistano e il linguaggio di queste ore mi ha turbato. Quando si descrive un compagno di partito come un nemico impegnato a vendicarsi di qualcosa si rende complicata ogni convivenza”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa Gianni Cuperlo, esponente della minoranza Pd, commentando il clima interno al partito: “Io la campagna elettorale l’ho fatta come sempre e ho girato l’Italia cercando di spiegare le ragioni di un voto al Pd da sinistra. Non cerco e non voglio scissioni. Lavoro per un partito che riscopra il gusto del rispetto verso l’altro”. “Bisogna fare una riflessione seria sul merito e sulla tempistica” sul lavoro della Commissione Antimafia sui cosiddetti impresentabili, aggiunge. Tuttavia “comunque la si pensi alcune espressioni rivolte alla presidente Bindi sono sbagliate e irricevibili”. E ribadisce che “la politica ha un compito vitale: deve smettere di usare la magistratura come scudo o alibi per le proprie responsabilità. Non tutto ciò che è inopportuno sul piano politico ha per forza un rilievo penale e tocca ai partiti riscoprire questa loro vocazione e autonomia di giudizio e prevenzione”.

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